“Maggioranza allo sfascio e al capolinea con un re rimasto nudo”. Dopo il rinvio della legge urbanistica in commissione, il centrodestra è unito nel parlare di “fallimento della Giunta Pigliaru e di epilogo naturale”. Dopotutto mancano cinque mesi alle elezioni e la campagna elettorale è già partita. “Questa era l’ultima possibilità che l’esecutivo aveva di lasciare un segno dopo il disastro dei trasporti e della sanità – ha dichiarato la capogruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda, a neanche 24 ore dal naufragio del ddl Erriu – hanno preferito rinunciare a dare ai sardi una legge dignitosa per salvare la poltrona per quattro mesi, ma in un anno e mezzo hanno illuso i sardi”.

Per il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, “ciò che è accaduto è frutto delle decisioni di una coalizione divisa, con bande dentro e fuori dal Pd, che non ha pensato all’impulso economico che l’approvazione della legge avrebbe dato”. E Michele Cossa (Riformatori) ha parlato di “agonia senza fine”. Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu, ha sottolineato che “ora più che mai il centrosinistra è destinato alla sconfitta alle elezioni di febbraio”. Su questo punto, in particolare, si sono manifestate visioni differenti nell’ambito della stessa coalizione di centrodestra. Se lo stesso Truzzu pensa che “se si potesse votare prima di febbraio sarebbe anche meglio”, Alessandra Zedda ritiene che, a questo punto, “le dimissioni non hanno senso: è giusto che la maggioranza paghi il prezzo fino alla fine per essere punita dai sardi”.

Allo stesso modo Attilio Dedoni (Riformatori) è convinto che “il re vada portato nudo sino alla fine”. Idee diverse anche sull’opportunità che la legge venisse discussa in Aula. Per Cossa “la maggioranza a fatto bene a ritirarla, perché sarebbe stata una cattiva riforma che con i suoi 90 articoli di certo non poteva semplificare”. Il vicepresidente del Consiglio e relatore di minoranza, Antonello Peru, ha sottolineato invece che “la Sardegna ha perso l’occasione di approvare un provvedimento stravolto grazie al contributo della minoranza, avevamo pronti emendamenti che avrebbero potuto trovare una soluzione in Aula”.