“Una legge elettorale con soglie di sbarramento più basse”. Lo chiede Autodeterminatzione, il cartello elettorale di sigle indipendentiste e autonomiste protagonista che sotto il Consiglio regionale ha tenuto un sit-in contro l’attuale “sistema antidemocratico che mortifica le rappresentanze politiche e territoriali con un macchinoso metodo di ripartizione dei seggi”.

Una legge elettorale che “ruba le maggioranze con un eccessivo premio calcolato sui voti del presidente e no su quelli dei candidati che i sardi hanno delegato con le preferenze”. In particolare, spiega il presidente di Autodeterminatzione, Fabrizio Palazzari, “la soglia delle liste al 5% dovrebbe passare al 2%, mentre quella della coalizione dovrebbe scendere dal 10% al 5%”.

Ma il tempo per intervenire è ridotto. “Riteniamo – aggiunge – che si possa ancora agire e chiediamo che la legge elettorale venga riscritta o almeno modificata per rispettare la democratica volontà degli elettori e non dei giochi permessi dal voto disgiunto. E per evitare che, come nel 2014, centomila sardi rimangano senza rappresentanza”. Le condizioni, insiste, “ci sono”: “Nel 2014 – conclude Palazzari – si votò a febbraio e la legge si modificò a novembre, ora la situazione è identica”.