Il finanziamento regionale per la realizzazione di reti per la videosorveglianza si estende a tutti i 377 Comuni della Sardegna. L’obiettivo del nuovo avviso pubblicato dalla Regione è quello di avere sistemi tecnologici di monitoraggio e controllo per assicurare nei contesti urbani condizioni ambientali di sicurezza e favorire la prevenzione e il contrasto di attentati e atti intimidatori ai danni degli amministratori locali.

È la seconda fase di un intervento, con il quale la Regione prova a rispondere alle esigenze più volte manifestate dai sindaci. Possono fare richiesta di contributo i Comuni singoli, le Unioni di Comuni e le aggregazioni tra almeno tre Comuni. Il finanziamento complessivo ammonta a 16,9 milioni di euro, di cui 1,2 mln quale integrazione ai Comuni che hanno partecipato al precedente bando in forma associata.

“Sono coinvolti in questa fase 267 comuni – dice l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu – la procedura a sportello rende spedito l’iter per l’avvio delle opere. Puntiamo su un sistema molto avanzato sul piano tecnologico in un quadro di coordinamento con le centrali delle forze di polizia”.

“Si tratta di un percorso articolato ma condiviso dalla Regione e dagli enti locali, di cui la videosorveglianza è un importantissimo tassello che consente di aumentare la sicurezza nei territori e la percezione che i cittadini sardi hanno di essa – sottolinea l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu – Ricevere dalle forze di polizia gli indirizzi operativi per il miglior utilizzo delle risorse e delle apparecchiature tecnologiche da mettere in rete è uno dei passaggi fondamentali di questo progetto”.

La dotazione finanziaria è sufficiente a coprire la totalità delle potenziali domande di contributo. Si va dai 35mila euro per i Comuni sino ai 1.000 abitanti ai 200mila euro per i centri oltre i 20mila abitanti. Le domande sono da inoltrare entro il prossimo 16 novembre, mentre i progetti dovranno essere conclusi e rendicontanti entro il 31 luglio 2020.