Sempre più gas naturale liquefatto nei porti sardi: va in questa direzione l’accordo firmato tra Regione (assessora all’Industria Maria Grazia Piras), Autorità del Sistema Portuale della Sardegna (il presidente Massimo Deiana) e Assocostieri (la presidente e il direttore generale Marika Venturi e Dario Soria). L’intesa punta a promuovere il sistema dei servizi portuali legati al Gnl, considerato come prodotto strategico quale carburante per la navigazione.

Con l’accordo viene istituito un Tavolo di lavoro congiunto e permanente tra Regione, Autorità portuale e Assocostieri. Gli obiettivi: approfondire l’analisi dei temi di natura strategica e di indirizzo politico, oltre che giuridici e amministrativi, di tutte le iniziative connesse all’utilizzo del Gnl come combustibile marino. Inoltre, individuare azioni congiunte e coordinate per realizzare un mercato che consenta un uso sempre più ampio del Gnl nel settore marittimo e per alimentare i servizi a bordo delle navi.

“Oggi una nave da crociera che sosta in un porto è altamente inquinante – spiega Piras – Dotare i porti di strutture logistiche che favoriscano l’arrivo e quindi l’approvvigionamento con Gnl delle navi significa rendere rendere più ‘verde’ lo sviluppo delle attività legate al trasporto marittimo e contrastare l’inquinamento”. La Sardegna è candidata a ospitare il primo progetto pilota per l’area di controllo delle emissioni di zolfo, la SECA (Sulphur Emission Controlled Area), in relazione al traffico marittimo. “L’opzione Gnl – dice Deiana – è prevista dalla normativa nazionale e comunitaria come una prospettiva energetica del trasporto marittimo del futuro. L’Autorità ne è ben consapevole, tant’è che sta supportando tutte le progettualità in campo in questo settore nei porti di Cagliari, Oristano e Porto Torres”. Soddisfatti i rappresentanti di Assocostieri.

“Si tratta di un’intesa che può rappresentare – commenta Venturi – un punto di avvio importante per la diffusione del bunkeraggio per mezzo del Gnl nell’Isola e fungere da volano per lo sviluppo di un settore che ha ampi margini di crescita. Dal punto di vista ambientale, inoltre, siamo sicuri che la Sardegna rappresenti la piattaforma ideale per diventare un modello virtuoso del nostro settore, un esempio per il resto d’Italia”.