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“Un Ponte di Musica – A Bridge of Music” è il titolo del progetto del Teatro Lirico di Cagliari tra Italia e Stati Uniti che, dopo aver portato nel 2017 al Lincoln Center di New York la propria produzione della ‘Campana sommersa’ di Ottorino Respighi a 90 anni dalla prima americana e aver coprodotto lo stesso anno la pucciniana ‘Fanciulla del west’ con la Charlotte Opera (North Carolina), varca ora nuovamente l’oceano con l’allestimento de ‘L’ape musicale’ di Lorenzo Da Ponte, che sarà ospite il 15 e 17 ottobre alla Low Library della Columbia University, dove è organizzata anche una giornata internazionale di studi sull’opera italiana a New York e Da Ponte, che quel suo lavoro ideò e fece debuttare lì nel 1830.

In programma anche ‘Oratorio for the benfit of the Orphan Asylum’ (con musiche che vanno da Haendel a Haydn e Cimarosa) il 16 ottobre nella basilica di St. Patrick. ‘L’ape musicale’ è un canovaccio, ambientato nel mondo della lirica, nato come contenitore di arie preesistenti per dar modo ai cantanti di usare il loro repertorio. L’edizione attuale, che ha debuttato al Lirico di Cagliari nell’estate del 2017, come ha ricordato il sovrintendente Claudio Orazi, nasce da un lavoro di ricostruzione di Francesco Zimei e si avvale della regia di Davide Garattini e la direzione del maestro Donato Renzetti, con l’orchestra e il coro del teatro sardo e interpreti Pier Luigi Dilengite, Salome Jicia, Patrick Kabongo, Vissilis Kavayas e Daniele Terenzi. Sono gli stesi artisti che daranno vita anche all’Oratorio. “Figura di riferimento e emblematica dei rapporti culturali tra Italia e Stati Uniti”, come sottolinea Giorgio Van Straten, direttore dell’Istituto di cultura italiano a New York, Lorenzo Da Ponte (1749-1838), ben noto come grande librettista di Mozart, fu anche l’iniziatore degli studi di italianistica in America, ottenendo una cattedra di lingua e storia della letteratura proprio alla Columbia.

Dopo aver vissuto a Venezia, Vienna e Londra, in seguito a una bancarotta, si trovò costretto a emigrare nel 1805 in America dove, da buon poeta e amante della musica, creò anche una compagnia lirica che diede vita alla prima stagione di Opera italiana negli Usa, debuttando col ‘Barbiere di Siviglia’ di Rossini e i cantanti Manuel Garcia e Maria Malibran, gli stessi che dettero vita all’Oratorio in favore di un ricovero per orfani a New York nel 1826. “L’opera lirica è ambasciatrice privilegiata della nostra cultura nel mondo e ha avuto particolare sviluppo negli Usa”, ricorda Michela Montevecchi, vicepresidente della commissione Cultura del Senato, aggiungendo di “sperare che in questa legislatura si riesca a dare un impulso innovatore per recuperare l’amore e far capire l’importanza di un patrimonio storico come quello del melodramma, che è orgoglio nazionale”. Sulla cultura come veicolo fondamentale per la promozione del nostro paese all’estero ha convenuto Raffaele Paci, vicepresidente della Regione Sardegna, che promuove il progetto ‘Un ponte di musica’ che fa parte dell’Anno Europeo dei Beni Culturali. Alla presentazione romana del progetto, arricchita dall’esibizione del cantante abruzzese Aleandro Marini, hanno anche partecipato in streaming Giuseppe Gerbino, direttore del Dipartimento Musica della Columbia e organizzatore del convegno su Da Ponte, e Frank Alfieri della basilica di St. Patrick di New York.