Un plafond nazionale di 90 miliardi di euro nell’arco dei tre anni e 1,5 miliardi sono destinati alle imprese sarde.

Una formula che viene presentata nella sede delle attività protagoniste dell’accordo: le aziende. E nell’Isola è stata la Argiolas Formaggi ad ospitare l’illustrazione dei dettagli dell’Addendum all’Accordo 2016-2019 tra Confindustria Piccola Industria e Intesa Sanpaolo “Progettare il futuro”, dedicato alla competitività e alla trasformazione delle imprese. per cogliere le opportunità offerte dalla ‘quarta rivoluzione industriale’. Un evento alla presenza di Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria Confindustria.

L’Addendum punta a promuovere una nuova cultura di impresa intesa come capacità degli imprenditori di attivarsi per utilizzare le soluzioni e gli strumenti disponibili per il rafforzamento aziendale. Nel pacchetto anche i percorsi “Lean 4.0” che abilitano le imprese alle tecnologie digitali. Gli imprenditori potranno accedere ad un insieme di iniziative informative e formative. “L’accordo – ha spiegato Pierluigi Monceri, direttore regionale Lazio, Sardegna e Sicilia Intesa Sanpaolo – vuole aiutare le aziende a migliorare la loro capitalizzazione ed a cogliere le grandi opportunità offerte dalla digitalizzazione e dai nuovi scenari annunciati dalla quarta rivoluzione industriale”.

Secondo un’analisi di Intesa Sanpaolo, la Sardegna con poco più di 30 miliardi di valore aggiunto, rappresenta circa il 9% del valore aggiunto del Mezzogiorno e il 2% del totale nazionale, realizzato per quasi l’80% nel settore dei servizi, per il 15% nell’industria e per il restante 5% nell’agricoltura. La struttura economica della regione si articola in oltre 140 mila imprese attive, che si concentrano nel comparto del commercio (27%), dell’agricoltura (24%) e del turismo (9%) e che nel secondo trimestre 2018 hanno registrato una lieve flessione di circa 250 unità (-0,2%). Sono inoltre presenti circa 180 start-up innovative, di cui 111 a Cagliari. La propensione all’export dell’isola (17,5%) è superiore di circa 4 punti rispetto al resto del Mezzogiorno. Il settore high tech si colloca tra i primi comparti per attese di investimenti.