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“Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella deve proporre alle Camere un atto morale e civile dello Stato per restituire dignità e giustizia alle vittime militari e civili dell’uranio impoverito”.

Lo afferma il leader di Unidos Mauro Pili rivolgendosi con una lettera al Capo dello Stato perché “prenda atto” della sentenza della Cassazione che aveva confermato la condanna in primo grado della Difesa per “condotta omissiva”, non avendo protetto adeguatamente il caporalmaggiore sul militare Salvatore Vacca, morto di leucemia l’8 settembre 1999 a 23 anni dopo aver partecipato ad una missione in Bosnia con la brigata ‘Sassari’, nel novembre 1998.

“Ora, dopo la sentenza, esistono tutti gli elementi scientifici, giuridici e giudiziari per perseguire una soluzione definitiva che costituisca una grande azione di credibilità e responsabilità dello Stato in grado di sancire il riconoscimento del nesso causale automatico per le vittime dell’uranio impoverito e per quelle malattie generate da nanoparticelle e fattori simili contratti in teatri di guerra o aree addestrative – scrive Pili – Tale soluzione deve essere pubblicamente auspicata e avanzata dal Presidente della Repubblica a cui si sottopone la richiesta di inviare in tal senso un messaggio alle Camere proprio alla luce della sentenza della Cassazione. Si tratta di un atto in grado di sanare un contenzioso grave che lede il patto di lealtà tra lo Stato e i suoi uomini più esposti”.