Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Sassari hanno arrestato stamani su ordine del Gip di Sassari, due persone accusate di della tentata rapina alle caveau della Mondialpol di Sassari del25 maggio scorso. Le due ordinanze cautelari in carcere, emesse dal G.I.P. di Sassari Giancosimo Mura, sono a carico di nei confronti di Anacleto Steri, di 58 anni e di Claudio Salis, di 23, ritenuti responsabili, in concorso con altre persone al momento ignote, dell’assalto armato ai danni dellIstituto di vigilanza Mondialpol , realizzato la sera del 30 maggio scorso.

Nel corso dellirruzione il commando armato si è reso responsabile, tra laltro, del tentato omicidio della guardia giurata particolare P.I., che in quel frangente si trovava a transitare nel luogo teatro dellassalto.
Ai due il Sostituto Procuratore della Repubblica di Sassari, Enrica Angioni, ha contestato per l’appunto il concorso nella realizzazione delle seguenti fattispecie di reato: il tentativo di rapina ai danni della sede della Mondialpol, il tentato omicidio della suddetta guardia particolare giurata, il furto della ruspa poi utilizzata per compiere lassalto la detenzione ed il porto illegale di armi e munizionamento da guerra.

Nello specifico secondo la ricostruzione degli inquirenti Steri è Salus si sarebbero “fattivamente adoperati per la realizzazione del furto della terna e di un pianale – utilizzato per il trasferimento della macchina operatrice – avvenuto in località Santa Giusta (Or), il 25 maggio 2018”. Entrambi i mezzi erano parcheggiati in un piazzale, pertinenza di una comunità di recupero per tossicodipendenti ove erano ospitati entrambi gli arrestati.

Le indagini, tuttora in corso, sono condotte dalla Squadra Mobile di Sassari e dalla Compagnia dei Carabinieri di Oristano, coordinati dal capitano Francesco Giola. Importante ed efficace è stata la sinergia registrata con la Procura della Repubblica di Oristano.
Gli arrestati sono stati quindi trasferiti al carcere di Sassari-Bancali dove, nei prossimi giorni, saranno ascoltati dal magistrato inquirente.