Anche nel capoluogo sardo gli studenti delle scuole superiori si mobilitano contro il governo e contro le politiche portate avanti dai ministri Bussetti e Salvini, in materia di scuola e sicurezza. A promuovere la manifestazione, tutti i principali movimenti studenteschi del capoluogo – in particolare, Unione degli Studenti Cagliari e Fronte della Gioventù Comunista Cagliari – che, sull’onda della mobilitazione che si svolgerà su tutto il territorio nazionale, annunciano battaglia per smascherare un governo che sulla scuola si porrebbe in continuità con il passato, dimostrando di ignorare i problemi reali degli studenti.

«Gli studenti scenderanno in piazza contro un modello di istruzione sempre più inaccessibile alle classi popolari e sempre più piegato agli interessi delle multinazionali» dichiara Roberto Davide Saba, Responsabile FGC Cagliari, che aggiunge: «Il Ministro Bussetti non toccherà la sostanza della “Buona scuola” di Renzi, perseverando anzi con un sistema che promuove lo sfruttamento degli studenti come manodopera non retribuita e priva di tutele, a beneficio di imprese private che possono così risparmiare sui costi della formazione aziendale. Mentre Salvini pensa di militarizzare le nostre scuole, con blitz della polizia fuori e dentro gli edifici, i costi dei trasporti e dei libri di testo diventano sempre più proibitivi, costituendo barriere economiche tali da condizionare le scelte di tante famiglie. Intanto le scuole cadono a pezzi, ma si annunciano all’orizzonte nuovi tagli sulla spesa destinata all’istruzione pubblica, ma per Salvini la sicurezza delle scuole si ottiene installando costosi impianti di videosorveglianza negli istituti. Il 12 Ottobre è la nostra occasione per tirare uno schiaffo a questo governo reazionario e repressivo, per lottare contro la scuola di classe, per rivendicare un modello diverso di istruzione».

«Le nostre scuole sono quelle che ora esigono un cambiamento reale e radicale per trasformare l’esistente – dice Fabio Tidili dell’UdS Cagliari -. Apriamo i nostri spazi, le nostre aule, le nostre lezioni, le nostre assemblee al cambiamento. Serve una scossa per esigere la qualità delle strutture scolastiche e reali investimenti sull’edilizia. Il 71% delle nostre scuole non è antisismico, al 58% manca la certificazione antincendio e il 31,8% non ha nemmeno l’agibilità statica: rischiano di crollare in ogni momento. Non si contano poi le scuole dove non funziona il riscaldamento, dove le classi sono troppo piccole o dove ancora c’è amianto. Nel 2018 andare a scuola è un pericolo, rischiamo la nostra vita ogni giorno: la situazione non è più sostenibile. Mentre non sono stati stanziati nuovi fondi oltre quelli già previsti per l’edilizia scolastica, e i pochi fondi sono spesso inaccessibili a causa di lungaggini burocratiche o inadempienza dei dirigenti, il governo ha preferito investire 2.5 milioni di euro in polizia e telecamere nei luoghi in formazione. Evidentemente all’esecutivo Conte la propaganda sulla sicurezza interessa più della sicurezza degli studenti. Abbiamo bisogno del completamento immediato dell’anagrafe dell’edilizia scolastica della semplificazione dell’accesso al finanziamento, ma soprattutto di almeno 15 miliardi di euro per rimettere gli edifici in sicurezza e per la costruzione di nuovi edifici scolastici. Vogliamo scuole sicure, ecologicamente sostenibili e all’altezza dei bisogni richiesti dal percorso formativo».

Il corteo studentesco partirà da Piazza Repubblica alle 09:00 e coinvolgerà – nelle aspettative dei promotori – studenti da tutte le scuole del capoluogo e dell’hinterland. I ragazzi sfileranno in via Alghero, via Sonnino, via XX Settembre, via Roma, via Maddalena e raggiungeranno piazza del Carmine.