“Condannate Alberto Cubeddu per gli omicidi di Gianluca Monni e Stefano Masala”. E’ la richiesta unanime degli avvocati di parte civile formulata nel tardo pomeriggio davanti alla Corte d’appello di Nuoro, i legali Margherita Baragliu, Rinaldo Lai e Antonello Cao per la famiglia Monni, Caterina Zoroddu e Angelo Magliocchetti per quella di Masala.

“L’omicidio di Gianluca Monni è stato progettato e costruito dai due cugini – ha detto Margherita Baragliu – passando prima per l’omicidio di Stefano Masala, un ragazzo buono e ben voluto da tutti, a cui è stata portata via l’auto da usare per andare a Orune e uccidere Gianluca e far ricadere la colpe su Stefano Masala”. “Si tratta di due delitti gravissimi che hanno sconvolto due comunità – ha poi scandito Caterina Zoroddu – In questo processo manca ancora il cadavere di Stefano, un fatto che grida giustizia. Il corpo di Stefano non trova ancora riposo accanto alla mamma Carmela, morta per il dolore della sua scomparsa”.

“Pinna e Cubeddu hanno deciso di infliggere dolore su dolore – le ha fatto eco Angelo Magliocchetti – Strazianti le parole dei suoi congiunti, che da tre anni dicono: ‘vogliamo Stefano’. Io oggi aggiungo: pietà per la carne. Carmela, mamma e moglie esemplare, non ce l’ha fatta a sopportare il dolore: la malattia ha avuto compassione di lei”. “I delitti – ha proseguito Magliocchetti – non furono solo opera di Pinna, ma eseguiti anche e soprattutto dalla condotta morale e materiale di Cubeddu. Entrambi progettarono un unico piano criminoso in ogni sua fase”. La prossima settimana la parola passa alla difesa, poi sono attese le dichiarazioni spontanee dell’imputato, annunciate dai suoi legali prima che i giudici, mercoledì 17 ottobre, si ritirino in camera di consiglio per la sentenza.