Settemila firme raccolte nel territorio a difesa dei presidi sanitari a partire da quello di Ghilarza “e quindi della salute dei cittadini”.

La protesta dei sindaci e comitato di cittadini si è spostata ad Oristano dove le 7mila sottoscrizioni sono state consegnate al prefetto Giuseppe Guetta. Poi l’occupazione simbolica all’ospedale San Martino con un breve sit in davanti all’ingresso della struttura. Una protesta pacifica e ordinata che però potrebbe presto diventare più dura. “L’inquadramento dell’Ospedale Delogu di Ghilarza previsto dal documento regionale ci va sostanzialmente bene, ma i conti non tornano quando si parla di chiudere il Pronto Soccorso e di sostituirlo con un Centro di emergenza permanente, perché in questo momento il Cet è una scatola vuota, non sappiamo che servizi deve fare , che personale avrà e neanche se garantirà il servizio 24 ore su 24 come l’attuale Pronto Soccorso”, fa sapere il comitato.

L’ex assessore provinciale e amministratore comunale di Ghilarza Serafino Corrias è pronto a dare battaglia. “Per adesso – ha spiegato – la nostra protesta si ferma qui in attesa che ci diano le risposte che aspettiamo. Se queste risposte non arriveranno torneremo alla carica con ancora maggiore determinazione”. Questa mattina i manifestanti avevano occupato simbolicamente la stazione di Abbasanta e nei giorni scorsi i municipi del territorio.