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C’è una data per le Primarie nazionali della Sardegna in vista delle regionali di febbraio lanciate dal Partito dei sardi il 23 settembre scorso in occasione dell’assemblea di Abbasanta con circa 200 amministratori comunali: si terranno il 16 dicembre, mentre le candidature dovranno essere formalizzate entro il 15 novembre.

L’elettore – spiega sul suo blog Sardegna e libertà il segretario del Pds, Paolo Maninchedda – avrà a disposizione due schede: nella prima potrà dire se ritiene oppure no che la Sardegna sia una nazione, nella seconda si indica il candidato presidente. In questo modo, fa notare l’ex assessore ai Lavori pubblici, “le Primarias diventeranno il primo referendum sullo stato dell’autocoscienza della Sardegna”.

Tutti i documenti preparatori sono pubblicati sul sito www.primarias.eu e saranno aperti al dibattito pubblico per dieci giorni (sino a domenica 28 ottobre), perché “eventi democratici di questa portata e con questa ambizione hanno necessità di trasparenza e partecipazione in ogni loro fase”.

Quindi i cittadini potranno dire la loro sulle motivazioni e gli orizzonti di tutta l’iniziativa, sulla Carta dei valori, cioè sui principi politici e morali che guidano le Primarias, sul testo di valori e di metodo competitivo che ogni candidato deve sottoscrivere per candidarsi, sugli argomenti ineludibili che il programma di ogni candidato deve comunque trattare. Non solo, chi andrà a votare può già esprimere una valutazione sulle due schede che gli verranno consegnate al seggio: la scheda per la nazione attraverso la quale i sardi potranno dire se si sentono una nazione o no, e la scheda per il candidato su cui esprimere il nome del candidato governatore.