Quando in acqua e in spiaggia i turisti trovano quello che, soprattutto in Sardegna, mai si sarebbero aspettati di trovare: un tubo arrugginito e del vecchio legname. Tutto a Carloforte: il primo nella caletta di Girin, il secondo nell’arenile di Guidi. Ora però sono cominciati gli accertamenti. Dopo la richiesta di chiarimenti del Gruppo d’intervento giuridico (Grig) è arrivata la risposta dell’Ufficio circondariale marittimo di Carloforte.

Accertata a Grin la presenza di cavi in acciaio provenienti da una cabina di derivazione in una proprietà privata. Dalle prime informazioni raccolte sul posto, risulta che i cavi siano delle linee telegrafiche emersi negli ultimi anni a seguito dei fenomeni di erosione della costa. “Da ricerche sull’argomento – spiega l’area tecnica del comune di Carloforte – viste le dimensioni e l’apparenza, assume solidità l’ipotesi che possa trattarsi dell’impianto telegrafico realizzato dalla Pirelli nella seconda metà del XIX secolo per connettere Carloforte con l’isola madre”.

L’impianto sarebbe stato realizzato addirittura nel 1889. Un pezzo, suggeriscono gli ambientalisti, potrebbe essere recuperato e mostrato al pubblico come testimonianza della storia di Carloforte. La legna di Guidi è invece il residuo delle operazioni di smontaggio di un chiosco-bar: la concessione demaniale era stata dichiarata decaduta lo scorso aprile. C’è in ballo però un contenzioso giurisdizionale-amministrativo riguardo la decadenza della stessa concessione. Le raccolte calette dei Guidi e di Girin appartengono al demanio marittimo, spiega il Grig, e sono tutelate con specifico vincolo paesaggistico e di conservazione integrale. Rientrano, inoltre, nel sito di importanza comunitaria (Sic) “Isola di San Pietro” per la salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali.