Potrebbero tenersi già domenica, ma probabilmente sarà necessario attendere fino ai primi giorni della prossima settimana, i funerali per poter dare finalmente una degna sepoltura ai resti di Manuel Careddu, il diciottenne di Macomer (Nuoro) ucciso a colpi di pala e di piccone la notte dello scorso 11 settembre sulle sponde del Lago Omodeo e seppellito in un fosso alla periferia di Ghilarza (Oristano), il paese dove sono nati e cresciuti quattro dei cinque giovanissimi finiti in carcere con l’accusa di concorso in omicidio, aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, e di occultamento di cadavere.

Prima di riconsegnare il corpo alla famiglia, però, bisognerà certificare con dati di fatto, cioè con il test del Dna, che i resti recuperati ieri sono proprio quelli di Manuel e per questo bisognerà attendere gli esiti dell’autopsia disposta dalla Procura di Oristano e affidata a un perito che arriverà dalla penisola.

I funerali si svolgeranno a Macomer, dove Manuel abitava con la madre. E sempre a Macomer è in programma una fiaccolata sabato 27 ottobre. Due giorni dopo, lunedì 29, un’altra fiaccolata si terrà a Ghilarza.