La mamma di Manuel Careddu, Fabiola Balardi, è a Cagliari da questa mattina. “Esigenze investigative – si limita a dire l’avvocato che la rappresenta, Luciano Rubattu – non possiamo dire di più, gli inquirenti ci impongono il massimo riserbo”. Nel capoluogo sardo si concentrano parte delle indagini sull’omicidio del 18enne di Macomer, per il quale sono in carcere sei giovanissimi, due dei quali minorenni.

E’ affidata agli esperti del Ris di Cagliari la comparazione del Dna per avere la certezza assoluta che il corpo sepolto e ritrovato in un terreno di Ghilarza sia quello di Manuel. La mamma del ragazzo aspetta solo questo per poter riavere il figlio e fissare i funerali. Sempre a Cagliari sono poi in corso le analisi dei periti sui cellulari dei sei indagati, e in città c’è la sede della Procura e del Tribunale dei minori competente per tutta la Sardegna. A questi giudici del Riesame si è già rivolto l’avvocato Giancarlo Frongia per chiedere la scarcerazione della ragazza di 17 anni da lui assistita: l’udienza è fissata per il 30 novembre.

A invece attesa in queste ore la decisione della gip di Oristano Annie Cecile Pinello sulla convalida o meno del fermo di Nicola Caboni, il 19enne di Ghilarza accusato di soppressione di cadavere. Ieri ha parlato per tre ore davanti alla giudice e al pm Andrea Chelo, assistito dai suoi avvocati Irene Gana e Marcello Sequi. Nel frattempo, Macomer si prepara alla fiaccolata in ricordo di Manuel e in segno di vicinanza alla famiglia: il corteo partirà questa sera e attraverserà tutto il paese.