Forte terremoto in Grecia, le immagini dello tsunami che ha colpito l’Italia

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia a seguito della forte scossa di terremoto di magnitudo Mw 6.8 che si è verificato alle ore 00.54 italiane del 26 ottobre 2018, a largo della Costa Occidentale del Peloponneso ha emanato nella notte un  Allerta Tsunami di livello arancione per le regioni Puglia e Calabria.

L’allerta arancione è stata subito diramata dal Dipartimento della Protezione Civile, che coordina il Sistema d’Allertamento nazionale per i Maremoti generati da sisma (SiAM), perché il terremoto di magnitudo 6.8 è avvenuto a una distanza maggiore di 100 km dalle coste italiane. Ciò significa che ci si attendeva un fenomeno relativamente piccolo, ma potenzialmente pericoloso per chi si fosse trovato nei porti o sulle spiagge.

L’allerta è stata confermata dopo l’arrivo dell’onda al mareografo di Kyparissia (Peloponneso) dopo 26 minuti. Le onde di tsunami sono state in seguito osservate, 56 minuti dopo il terremoto, al mareografo di Le Castella, in provincia di Crotone, raggiungendo l’ampiezza di circa 6 centimetri rispetto al livello medio del mare e di 9 centimetri al mareografo di Crotone nei minuti successivi.

Sebbene queste altezze possano far pensare a un evento poco significativo, bisogna specificare che le onde possono essere comunque rischiose per le persone, perché arrivano sulle coste a una velocità elevata, generando forti correnti. Inoltre, si possono generare localmente effetti di amplificazione ancora più pericolosi. Diversi testimoni, come riportato dalle agenzie di stampa, hanno osservato un aumento del livello del mare di circa mezzo metro in alcune località del Salento, nel litorale tra Capo di Leuca e Otranto.