Sindacati confederali sul piede di guerra per la vertenza Forestas: pronti a una manifestazione unitaria in vista della discussione del ddl di riforma che mercoledì 7 novembre approderà in Consiglio regionale.

“Molti lavoratori forestali sono convinti – spiegano Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil- che verrà applicato il contratto dei dipendenti dell’amministrazione regionale. Ma la realtà è che dovrà essere comunque stipulato un contratto di comparto funzionale alle attività che svolge l’Agenzia Forestas che non sono propriamente amministrative”. Per questo i confederali sono determinati a respingere con forza qualsiasi proposta peggiorativa delle condizioni dei dipendenti.

I punti critici: la proposta di inserire tutto il personale operaio in un’unica categoria consentirebbe all’amministrazione, secondo le sigle, di non dover più pagare le mansioni superiori e non dover più svolgere le selezioni. E ancora. Sempre per i sindacati “il personale operaio perderebbe le indennità che oggi ha nella sua busta paga e sarebbero sacrificati sull’altare delle imminenti elezioni regionali oltre 1.250 lavoratori semestrali e 100 trimestrali, esclusi dal DDL e dallo stesso pericolosamente descritti come ‘lavoratori a tempo parziale’. La posizione di questi lavoratori e la futura possibilità di una loro stabilizzazione – secondo i confederali – verrebbe infatti messa a rischio. Da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil arriva un richiamo alla politica isolana.

“Siamo consapevoli dell’urgenza di stipulare un contratto che, pur nella consapevolezza di rappresentare lavoratori che operano alle dipendenze della regione Sardegna, sia capace di risolvere tutte le questioni che nel tempo hanno condizionato negativamente l’attività svolta in Forestas – concludono i rappresentanti sindacali -. La Regione metta i lavoratori nelle condizioni di poter avere in tempi brevi uno strumento contrattuale adatto alle attività da loro svolte. Ogni altra soluzione utile solo a soddisfare esigenze di pochi non potrà trovare il nostro consenso”.