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Patto tra agricoltori e Comuni per combattere lo spopolamento soprattutto lontano dalle coste della Sardegna.

L’accordo quadro è stato sottoscritto dal presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo e dal presidente dell’Anci Antonio Decaro. La strategia è spiegata nel documento e si basa su tre punti chiave: mercati contadini, diffusione del cibo a chilometro zero nelle mense e welfare agricolo con le campagne che diventano anche punti di riferimento per l’educazione alimentare e ambientale. E luoghi di aggregazione e rinascita con gli orti sociali. “Pensiamo – spiega il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – ai nostri centri dell’interno dove l’età media degli abitanti è sempre più alta e che si spopolano per assenza di lavoro ma anche dei servizi”. Il pilastro dell’accordo è la vendita diretta dei prodotti agricoli basato sullo sviluppo capillare dei “Mercati di Campagna Amica”, una rete che nell’isola comprende circa 500 aziende agricole, 30 mercati e un centinaio di agriturismo. L’obiettivo dell’accordo è incentivare l’utilizzo di prodotti agricoli e alimentari a “chilometro zero”.

Come? Nella fase di aggiudicazione dei servizi di ristorazione, la valutazione dell’offerta terrà conto, in particolare, della qualità dei generi alimentari con particolare riferimento a quella di prodotti biologici, tipici e tradizionali. Ma l’alleanza fra agricoltori e Comuni italiani prevede anche lo sviluppo di un sistema complementare di welfare. L’intesa intende promuovere progetti finalizzati all’educazione ambientale e alimentare rivolti a bambini in età prescolare e persone in difficoltà sociali, fisica e psichica anche in collaborazione con le scuole di ogni ordine e grado, mettendo, ad esempio, a disposizione, anche a titolo gratuito, terreni di proprietà pubblica per la realizzazione di servizi di orti sociali.

“Un accordo molto importante che declineremo nel nostro territorio – sostiene il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Sancisce che la nuova agricoltura multifunzionale è forse l’unica in grado di supplire all’assenza di alcuni servizi fondamentali che riguardano soprattutto le fasce più deboli”. Prodotti della terra che possono tranquillamente finire nelle mense delle scuole e degli ospedali. Infine Coldiretti e Anci, entro sei mesi dalla firma dell’accordo, si impegnano a predisporre un documento programmatico con le linee guida per armonizzare le scelte di programmazione urbanistica comunale con le esigenze di salvaguardia delle campagne.