Un viaggio nei luoghi del canto a Tenore, Orgosolo, Orune, Mamoiada e altri paesi del centro Sardegna.

Per dar voce ai protagonisti, mettere in luce il contesto sociale, culturale e antropologico in cui nasce questo straordinario patrimonio attraverso interviste, immagini e preziosi pezzi di repertorio. L’Eliseo di Nuoro martedì 30 e il Massimo di Cagliari mercoledì 31 ottobre accolgono per il cartellone di Sardegna Teatro, il teaser del docufilm ‘A Tenore’. Il documentario segna il debutto nella regia di Gavino Murgia, sassofonista di fama internazionale, apprezzata presenza nei più importanti festival jazz e ‘su bassu” nel gruppo Tenore Goine di Nuoro. “A Tenore – La civiltà musicale dei Sardi” si avvale della fotografia e montaggio di Ferruccio Goia, talentuoso filmaker. Il film, in lavorazione, sarà pronto nel 2019.

“Il canto a tenore è un capolavoro della cultura musicale sarda, una straordinaria testimonianza di una tradizione sonora unica al mondo con la varietà di voci e stili e che tutto il mondo dovrebbe conoscere”, spiega all’ANSA Gavino Murgia che firma anche soggetto e sceneggiatura. “Un tributo doveroso alla Sardegna che ha prodotto questo straordinario patrimonio artistico ancora vivo e sentito nell’Isola, riconosciuto dall’Unesco patrimonio intangibile dell’Umanità – aggiunge Murgia – un canto costruito attraverso la fusione di quattro voci che danno vita a un’armonia e sonorità, una purezza e potenza senza eguali”. La proiezione sarà accompagnata da un dialogo con il regista, moderato a Nuoro dal giornalista Paolo Curreli e a Cagliari da Antonello Zanda, direttore della Cineteca sarda. L’ingresso è gratuito. “Attraverso il linguaggio del Cinema il Canto a tenore può essere ampiamente diffuso perché possa poi essere accolto nei templi internazionali della musica colta”, aggiunge il sassofonista. Una eredità, la sua, che arriva dalla sua terra e da suo nonno, Gavino Murgia, che cantava a Tenore nel ruolo di mesu boche. “Mio padre ha preferito seguire la modernità e mi ha instradato al sax, io ho ripreso i fili della tradizione per creare un continuo dialogo con il linguaggio del jazz – conclude il musicista nuorese -. Il canto a tenore è preziosa fonte di ispirazione per nuove forme ed espressioni musicali. È il mio apporto alla famiglia del jazz”.