Andrea Mura ha deciso di ritirarsi dalla Route du Ruhm, la traversata in solitaria in barca a vela dell’Oceano Atlantico.

L’abbandono non è stato ancora comunicato ufficialmente all’organizzazione: lo skipper cagliaritano ha scelto di rientrare al porto di Lorient dopo aver constatato che la parabola con il satellitare, indispensabile sia per la sicurezza, sia per le strategie di gara, non funzionava più in seguito ai danni riportati durante una tempesta nel golfo di Biscaglia. “In teoria sono ancora in gara – dice all’ANSA – potrei far riparare la strumentazione e ripartire. Molti faranno così. Ma a me piace la sfida, sono un agonista: riandare in mare solo per concludere la gara inseguendo gli ultimi non è nelle mie corde”. Tanta delusione e qualche polemica.

“Delusione sì – spiega – perché su questa gara ho investito tanto in preparazione ed economicamente. È la prima volta che mi ritiro, ho ancora molta rabbia. Penso che sbollirà solo quando la gara sarà finita. Però sono arrabbiato anche perché si sapeva dal principio che subito avremmo dovuto affrontare questa tempesta. L’organizzazione avrebbe dovuto rimandare il giorno della partenza: siamo sportivi, non gladiatori. E questa è una gara sportiva, non di sopravvivenza”. Mura era partito con la sua Vento di Sardegna da Saint Malo lo scorso 4 novembre. E sembrava tutto sotto controllo: era secondo in classifica, pronto ad attaccare la prima posizione. La tempesta ha colpito quasi tutti i partecipanti. E Vento di Sardegna sembrava essere uscito dalla bufera senza danni apparenti nonostante le botte delle fortissime ondate. La verifica dell’attrezzatura di bordo ha poi evidenziato il cattivo funzionamento della parabola.

“Fondamentale soprattutto per le strategie di gara – conferma lo skipper cagliaritano – non potevo continuare così, all’avventura”. E ora? Mura lascerà la barca al porto di Lorient e si godrà un periodo di vacanza con la sua famiglia a Guadalupe, l’arrivo della regata.