Per il Referendum sull’Atac, l’azienda di trasporto pubblico di Roma, si voterà DOMENICA 11 NOVEMBRE 2018 dalle 8 alle 20. Quasi 2 milioni e 400 mila cittadini di Roma sono chiamati a scegliere se liberalizzare o meno il trasporto pubblico locale. Il referendum consultivo, dunque non vincolante, è promosso dai Radicali e dal Comitato “Mobilitiamo Roma”.

DOVE SI VOTA
Si vota nei consueti seggi elettorali.

QUALI DOCUMENTI OCCORRONO
Come per ogni voto bisogna portare documento di identità e tessera elettorale che però non verrà timbrata, come nelle altre consultazioni.

COME SI VOTA
Verranno consegnate due schede di colore diverso, una per ogni quesito.
Su ognuna si vota mettendo una croce sul SI’ o sul NO.

I QUESITI sono due e riguardano la possibilità di affidare i trasporti, ora gestiti dall’azienda di trasporto pubblica Atac, attraverso gare di appalto.

Primo quesito
“Volete voi che Roma Capitale affidi tutti i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e su rotaia mediante gare pubbliche, anche a una pluralità di gestori e garantendo forme di concorrenza comparativa, nel rispetto della disciplina vigente a tutela della salvaguardia e la ricollocazione dei lavoratori nella fase di ristrutturazione del servizio?”

Secondo quesito
“Volete voi che Roma Capitale, fermi restando i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e rotaia comunque affidati, favorisca e promuova altresì l’esercizio di trasporti collettivi non di linea in ambito locale a imprese operanti in concorrenza?”

Se si sceglie il SI’, come chiesto dai promotori Radicali e Mobilitiamo Roma (a favore anche Pd, Forza Italia) , l’Amministrazione comunale dovrebbe tenere conto della volontà dei cittadini per una messa a gara del servizio di trasporto di Roma.

Se si sceglie il NO (a favore i sindacati, M5S, Leu e Mdp) si opta per lo status quo, ovvero il servizio in mano pubblica, come ora con Atac.

QUORUM
Il referendum è consultivo, ovvero il parere dei votanti non sarà vincolante per gli amministratori ma fornirà loro un’indicazione sul parere dei cittadini. Il quorum da raggiungere è il 33,3% (occorrono circa 760 mila voti).