La toponomastica al femminile un importante strumento per dare visibilità a donne che agiscono e sono nell’ombra e per risarcire la memoria di grandi donne che hanno scritto la storia delle comunità. Un progetto promosso un anno fa dalla commissione regionale Pari Opportunità – ma iniziato ad opera della commissione Pari Opportunità nazionale – e che oggi ha concluso a Nuoro il suo percorso con la premiazione dei ragazzi delle scuole che hanno partecipato al concorso bandito dalla stessa commissione.

“Su 100 strade intitolate in Italia, solo otto sono intitolate a donne – ha spiegato la presidente nazionale Maria Pia Ercolani nella sala del consiglio comunale di Nuoro durante l’incontro con le scolaresche e con gli amministratori – Per questa disparità nel 2012 abbiamo creato un movimento nazionale ed estero che conta circa 10mila partecipanti, vogliamo valorizzare le donne che hanno agito e che agiscono, per formare le nuove generazioni e dare loro modelli. Non solo le donne vittime di violenza quindi ma quelle che costituiscono un modello positivo”.

Il primo applauso nella sala consiliare è stato tributato a tre giovanissime atleti nuoresi, Martina Sitzia, Luisella Podda e Valentina Davoli, rappresentanti della nazionale italiana di pallamano. A più riprese poi, sono state ricordate grandi donne del secolo scorso: il Premio Nobel Grazia Deledda, la prima donna sardista dell’isola Marianna Bussalai e le tre sorelle Dore, Raffaela, Grazia e Peppina: una pedagoga, l’altra scrittrice, e l’ultima madre badessa delle monache Benedettine che ha lavorato con i giovani ad Olzai. Le donne inserite nella toponomastica sono 16, tra queste la Commissione regionale Pari Opportunità ha ricordato la prima sindaca Ninetta Bartoli, la botanica Eva Mameli Calvino, la tessitrice Fanny Trastu e la grande artista Maria Lai.

“Abbiamo scelto di chiudere questo progetto a Nuoro, perché riteniamo che sia la culla della cultura sarda – ha spiegato Gabriella Murgia presidente della commissione regionale Pari Opportunità – e il luogo dove sono nate grandissime donne. Grazia Deledda è conosciuta, lo è un po’ meno Marianna Bussalai e le tre sorelle Dore, grandi professioniste dei primi del ‘900, rimaste sempre nell’ombra. Noi vogliamo toglierle dall’ombra per fare si che siano dei modelli da imitare”.

Il progetto ha fatto dei passaggi importanti nell’isola: “Abbiamo iniziato con l’intitolazione della sala della commissione regionale Pari Opportunità a Dina Dore, la 37enne di Gavoi vittima di femminicidio nel 2008 – ha spiegato Lidia Fancello della commissione regionale – abbiamo proseguito con l’intitolazione di un parco giochi a Tortolì a Carlotta e Daniela, le due sorelline uccise dal padre nel 2002 e infine abbiamo intitolato una piazza a Loiri a Isabelle Vanbelle, un’altra vittima di femminicidio nel 2005. La manifestazioni di oggi si inserisce invece nel lavoro di prevenzione primaria: si agisce sugli alunni delle scuole, valorizzando quelle donne che sono emerse nella cultura nello sport nella scienza nella letteratura e nell’arte”.

Le scuole che hanno condiviso questo percorso sono quelle secondarie di primo grado della Sardegna e per sottolineare l’importanza dell’evento a Nuoro era presente anche l’assessore regionale della Cultura, Giuseppe Dessena Si sono aggiudicate il primo premio con i loro elaborati sul tema, le scuole di Villamassargia e Lotzorai, il secondo premio, quelle di Borutta e Thiesi e il terzo le scuole di Ploaghe e Fonni.