Subito dopo la morte il caso era stato archiviato come incidente domestico, ma la Procura di Nuoro ha deciso di riaprire l’inchiesta e ha iscritto nel registro degli indagati il nipote della vittima, Gianfranco Setzu, di 35 anni, con l’accusa di omicidio volontario. I fatti risalgono al 24 marzo 2017: Andrea Ventroni, pensionato di 73 anni, muore all’ospedale di Olbia per le gravi ferite dovute ad un incidente domestico, questa la prima ricostruzione. Nell’abitazione vivevano la vittima, sua sorella e il figlio della donna, Setzu: tutti nella stessa casa di famiglia a Tanaunella, una frazione del comune di Budoni.

Il pm Giorgio Bocciarelli nutre dei dubbi sulle cause della morte di Ventroni e decide di riaprire le indagini. Al momento dell’incidente, Setzu, difeso dall’avvocato Gianluca Sannio, sarebbe stato presente in casa. Nell’ambito di questo sviluppo dell’inchiesta, il gip Claudio Cozzella ha fissato per martedì 11 dicembre un incidente probatorio. L’esame è affidato a due periti e dovrà chiarire a chi appartengano le tracce biologiche isolate dai carabinieri del Ris nella villetta di famiglia e le cause esatte del decesso dell’anziano. Una autopsia, dunque, che dovrà essere preceduta dalla riesumazione del cadavere.

In pensione da diversi anni, la vittima continuava ad occuparsi del bestiame e dei terreni di famiglia vicino al mare. Il fratello di Ventroni, Martino, allevatore, era stato ucciso sei anni fa: un omicidio rimasto senza colpevoli.