Sono andate avanti senza soluzione di continuità le ricerche degli otto migranti dispersi nelle acque del Canale di Sardegna, annegati venerdì pomeriggio a poca distanza dall’Isola del Toro, a sud dell’Isola di Sant’Antioco, nel Sulcis. Al momento stanno operando due pattugliatori della Guardia di Finanza, il G204 e il Pv 7 Paolini, e la motovedetta Cp 812 della Guardia Costiera, assistiti da un mezzo aereo Frontex. Ieri pomeriggio ha operato nell’area di ricerca anche l’aereo Manta10-30 della Guardia Costiera, arrivato da Pescara. Purtroppo le ricerche dei dispersi non hanno ancora dato nessun esito. Intanto la procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta sull’episodio, sentendo nuovamente a ‘sommarie informazioni’ i tre superstiti, che sono stati trasferiti al Cpa di Monastir (Ca).

Venerdì, secondo quanto spiega la Guardia Costiera, l’elicottero Frontex ha individuato un barchino in avaria con 3 persone a bordo a circa 16 miglia Sud Ovest da Capo Sperone di Sant’Antioco, tratti in salvo successivamente dalla motovedetta Cp 812. Da notizie apprese nell’immediatezza dai migranti superstiti, a circa 1 chilometro dell’isola del Toro, a seguito di un’avaria al motore, 10 dei 13 degli occupanti si sarebbero gettati in mare per raggiungere la costa a nuoto.

Probabilmente vedevano l’Isolotto a poca distanza, con l’errata percezione delle distanze che si ha in mare, e avrebbero valutato la possibilità di raggiungerlo, mettendosi così in salvo. Una scelta che però si è rivelata fatale. Nello stesso pomeriggio di venerdì è stato recuperato un cadavere, ieri mattina un altro (di età presumibilmente compresa tra i 30 e i 35 anni), avvistato dall’equipaggio dell’elicottero Ab 212 dell’80° Csar dell’Aeronautica Militare di Decimomannu (Ca), che partecipa alle operazioni, e recuperato dai marinai della Guardia Costiera della motovedetta Cp 812. Le ricerche dei dispersi proseguono.

Sulla pagina Facebook Haraga Dz, usata dai migranti che partono dall’Algeria per comunicare con i familiari il loro arrivo in Sardegna, si legge la dimensione della tragedia, una nutrita rassegna stampa dei media italiani, e la conferma che sul barchino c’erano almeno 13 persone.