Proseguono ormai ininterrottamente da venerdì scorso, 16 novembre, le ricerche degli 8 migranti dispersi a nord ovest dell’Isola del Toro, a sud di Sant’Antioco, nel Sulcis, ma purtroppo senza esito. Stamani, sotto il coordinamento della Capitaneria di Porto, stanno operando due mezzi, la motovedetta della Guardia Costiera Cp 812 di Sant’Antioco e un elicottero Frontex lussemburghese. Le operazioni Sar sarebbero però a rischio a causa delle avverse condizioni meteo sull’area di ricerca che attualmente è colpita da venti da Sud-Ovest e mare forza 5, con moto ondoso in aumento.

Secondo il racconto dei tre superstiti avvistati dall’aereo Frontex, e soccorsi dalla Guardia Costiera, sul barchino viaggiavano verso le coste sarde 13 migranti. Dopo un’avaria al motore che ha lasciato il barchino alla deriva, 10 di loro, avvistando l’Isola del Toro, hanno deciso di tentare di arrivarci a nuoto, giudicandola vicina. Ma proprio l’errata percezione delle distanze che si ha in mare, l’avrebbero valutata in un chilometro, è stata fatale ai dieci. Questo secondo il racconto dei tre superstiti che hanno scelto di restare sul barchino, salvando la vita. Nello stesso pomeriggio di venerdì 16 novembre è stato recuperato il primo cadavere, poi nella mattinata di sabato, avvistato dall’elicottero dell’80° Csar dell’Aeronautica militare di stanza a Decimomannu (Ca), è stato recuperato il secondo corpo. Ad una prima ispezione i cadaveri apparterrebbero a due uomini di età compresa tra i 30 e i 35 anni. Da quel momento le ricerche non hanno dato più esiti positivi.