L’ennesimo viaggio sotto la pioggia dentro il pullman dell’Arst ha fatto scattare la protesta degli studenti pendolari di Pula, Villa San Pietro e Capoterra che viaggiano sulla Statale 195 per recarsi negli istituti superiori di Cagliari. A raccontare la vicenda è A.M. studente maggiorenne dell’Istituto Giua: “Abbiamo protestato con l’autista, che comunque personalmente non ha colpe, e gli abbiamo chiesto di lasciarci in Piazza Matteotti (a Cagliari, ndr) per poter rientrare a casa con un altro mezzo per farci una doccia calda perché alcuni di noi erano zuppi d’acqua. L’autista ci ha lasciati in via Baccaredda e a piedi sotto l’acqua abbiamo raggiunto la sede dell’Arst per protestare. Il referente provinciale ci ha assicurato che l’Arst sta acquistando 70 nuovi pullman per tutta la Sardegna. Sono nulla 70 pullman per tutta la Sardegna in confronto a quello che subiamo ogni volta che piove”.

Sta di fatto che alcuni di loro sono dovuti rientrare nei paesi, a casa, distanti anche 30 chilometri, completamente bagnati. Uno di loro ha dovuto proteggersi con l’ombrello dentro il mezzo. “Abbiamo documentato tutto e ci riserviamo di protestare nelle sedi opportune insieme a tutti i pendolari dell’hinterland”, conclude lo studente portavoce dei pendolari.

E’ stato lo stesso presidente dell’Arst, Chicco Porcu, a dichiarare alla Commissione trasporti del Consiglio regionale, il 3 ottobre scorso, che la flotta del’Arst è inadeguata. In audizione Porcu ha sottolineato che “la principale emergenza dell’azienda è quella di rinnovare il parco-mezzi, che ha una età media di circa 13 anni: ci vorrebbero 100 bus nuovi all’anno ma attualmente possiamo contare su 100 mezzi ogni 10 anni ed è davvero troppo poco”.

L’amministratore dell’Arst ha prospettato alla Commissione “la possibilità di dare corso ad una articolata operazione finanziaria attraverso la quale l’azienda, rivolgendosi al mercato del credito, anticiperebbe i 125 milioni necessari al rinnovamento della flotta, recuperandoli nel tempo tramite l’accesso ai fondi Fsc per i quali gli assessorati dei Trasporti e della Programmazione hanno già dato la loro disponibilità. Il problema – ha spiegato– resta quello di fare presto, perché le gare richiedono un tempo medio di 18/24 mesi e le forniture dei bus altrettanto, ma noi abbiamo bisogno della nuova flotta subito per dare una risposta ai circa 70.000 utenti giornalieri che hanno diritto ad un buon servizio”.