“Sardegna discarica di rifiuti di ogni genere per Campania e Lazio, nelle discariche dell’isola si sta consumando l’ennesimo affronto ambientale. In silenzio, con contratti nascosti a tutti, la Sardegna sta sotterraneamente diventando nuovamente una discarica di rifiuti della Campania, in particolar modo delle società di Caserta che stanno realizzando un vero e proprio traffico di immondizia di ogni genere proveniente dalla terra dei fuochi”. Lo ho denunciato il leader di Unidos Mauro Pili che ha pubblicato sul suo profilo Facebook le immagini dei camion della società Ucciero Ambiente di Caserta in procinto di entrare nel sito della discarica di Murta Maria ad Olbia.

“Si tratta – spiega Pili – di due fatti gravissimo registrati nelle ultime ore in Sardegna che costituiscono la prova evidente di quanto sta accadendo nel perverso sistema dello smaltimento dei rifiuti. Le immagini che ho pubblicato sul mio profilo Facebook sono la testimonianza dei camion in arrivo da Caserta che scaricano nella discarica del consorzio industriale di Olbia, a due passi dalla frazione di Murta Maria. Fatti sistematici che vengono omessi ma che costituiscono la dimostrazione di quanto la Sardegna sia entrata nel circuito dello smaltimento dei rifiuti di ogni genere provenienti dal continente. I camion col telone verde fotografati all’ingresso della discarica del Cipnes rappresentano il segnale eloquente che la discarica di Olbia, dichiarata da tempo esaurita, non solo continua ad essere utilizzata dalla De vizia per lo smaltimento di rifiuti di circa 14 comuni ma adesso si scopre essere utilizzata anche da camion provenienti da Caserta senza che questo possa essere in alcun modo giustificato. A questo traffico di rifiuti provenienti dal continente si aggiunge quello accertato nelle ore scorse dall’Arpas intervenuta con un blitz nella discarica Ecodump di Carbonia su segnalazione di diversi utenti della nave sulla quale erano stato caricati i camion. Passeggeri colpiti dai miasmi devastanti provenienti dal carico trasportato. I tecnici dell’Arpas hanno accertato che si trattava di fanghi di depurazione fognaria provenienti addirittura da Frosinone, provincia del Lazio, a diretto confine con la Campania”.

Dunque – continua il leader di Unidos – non solo rifiuti di ogni genere trasportati ad Olbia ma anche fanghi di depurazione provenienti dal Lazio. Basti pensare al costo sostenuto per questo tipo di trasporto per comprendere cosa vi sia dietro questo scandaloso sistema che ha portato oggi il Consiglio dei Ministri proprio a Caserta, nella terra dei fuochi. Pensare che la soluzione dei rifiuti campani o laziali sia la Sardegna è semplicemente demenziale e delinquenziale. Solo averlo pensato oltre che attuato è di una gravità inaudita soprattutto perché il tutto si sta svolgendo nel silenzio più assoluto a scapito dei cittadini, dei territori, dei comuni. Questo traffico, a prescindere dalla sua liceità o meno, deve essere bloccato senza se e senza ma”.

“Aver concepito la Sardegna come la discarica per rifiuti da altre regioni, della Campania e del Lazio in particolar modo, è inaccettabile e questo scandalo va contrastato in ogni modo. Le immagini dei camion di Caserta insieme a quelli che dei rifiuti solidi urbani della Gallura sono eloquenti perché confermano la volontà di aggirare l’opinione pubblica, le stesse istituzioni, escluse quelle che ne sono a conoscenza e magari complici e soprattutto i sardi. Non sono in grado di sapere i contenuti di questi carichi ma di certo è gravissimo che rifiuti oltremare arrivino nell’isola. Occorre predisporre un immediato registro dei rifiuti che si presentano ai porti della Sardegna e va attivato un sistema di respingimento immediato perché la Sardegna, per le sue connotazioni ambientali e per le stesse problematiche di smaltimento non può in alcun modo esaurire, o occupare, le proprie discariche con i rifiuti provenienti da altre regioni dà sempre indicate tra quelle a grave rischio ambientale”.

“In questi giorni ho ricevuto segnalazioni da diverse parti della Sardegna sull’arrivo di questi mezzi, ho registrato le sentite e vibrate proteste dei cittadini di Murta Maria che hanno chiesto l’intervento delle autorità competenti per bloccare tale traffico di rifiuti in quella discarica ormai esaurita.

“Serve – conclude il comunicato – una immediata azione che metta sotto tutela la Sardegna per impedire che qualcuno la possa trasformare e concepire come una discarica di rifiuti del continente. Pensare che i rifiuti di Napoli, di Caserta o di altre realtà debbano arrivare in Sardegna non solo è inaccettabile ma anche incomprensibile considerati costi che si devono sopportare. Per quanto ci riguarda – ha concluso Pili – metteremo in campo tutte le azioni possibili per bloccare questo traffico e denunciare ogni tipo di sopruso e abuso ambientale ai danni della Sardegna”.