“Io sono un amorino maldestro che prova a interpretare le più celebri arie d’opera e antiche canzoni” racconta la compositrice, cantante, performer e attrice Rossella Faa. L’eclettica artista ha strappato lunghi applausi con “Amori da Palcoscenico”, in scena al TsE di Is Mirrionis a Cagliari per la Stagione di “Teatro Senza Quartiere” firmata Teatro del Segno.

Rossella Faa indossa i panni del fanciullo alato, un piccolo Cupido che interferisce con i dialoghi degli innamorati, interpretati da Stefano Ledda, che firma anche drammaturgia e regia e Marta Proietti Orzella. Un’antologia di indimenticabili “Amori da Palcoscenico” da “Romeo e Giulietta” a “Otello” folle di gelosia per Desdemona, la dichiarazione di “Cyrano de Bergerac” alla sua Rossana, e perfino Mirandolina, la “Locandiera” goldoniana alle prese con Cavalier di Ripafratta.

Discorsi teneri o appassionati, ma pure feroci laddove appare la gelosia, il temibile “mostro dagli occhi verdi” e maliziose schermaglie. In un spettacolo che spazia dalla poesia di sguardi e silenzi del mimo alla parodia di una tragedia nel “Sogno di una notte di mezza estate”. Un coinvolgente gioco metateatrale per una riflessione sul sentimento universale, che gli antichi consideravano un dio, capriccioso e volubile, ma potente, per la sua capacità di vincere ogni ostacolo, infrangere regole e convenzioni, secondo le imperscrutabili leggi dell’attrazione.

In scena un collage di frammenti di teatro, ispirati alle più famose commedie e tragedie di William Shakespeare, Edmond Rostand e Carlo Goldoni e impreziositi per una versione speciale, fuori abbonamento, dalla colonna sonora di Rossella Faa. Un moderno trattato sui “riti del corteggiamento raccontati attraverso la musica” come lei stessa spiega, da Eine kleine Nachtmusik, la Piccola Serenata Notturna di Mozart alla Virtù magica di Donizetti, a una citazione dell’Otello di Verdi fino ad un’aria ispirata alla luna.
Sul filo delle note, per uno spettacolo che invita a riflettere sull’amore e il suo contrario, fino all’amara realtà del femminicidio. Come racconta Faa: “L’arte non è che lo specchio della vita, nel bene e, purtroppo, nel male”.