Lunedì 26 prenderanno avvio gli abbattimenti di cormorani programmati per novembre nello stagno di Cabras: il numero è stato calcolato sulla base dei due censimenti effettuati dalla società incaricata dalla Provincia.

E’ quanto emerso dal confronto tra il presidente della Regione Francesco Pigliaru, gli assessori dell’Ambiente e dell’Agricoltura, Donatella Spano e Pier Luigi Caria e i pescatori dell’Oristanese, riuniti in Consorzio, sulla questione dei danni provocati dalla fauna selvatica. I numeri del disastro provocato dai cormorani, 12 mila secondo i monitoraggi della Provincia, almeno 15 mila, forse di più, secondo i pescatori, sono scritti sui libri contabili del Consorzio: in pochi anni un crollo del fatturato da 3 milioni e 370 mila euro a 2 milioni e 200 mila euro e del pescato da da 279 mila a 123 mila chilogrammi. Secondo il presidente del Consorzio non ci possono essere dubbi: “è tutta colpa dei cormorani e se si vuole salvare la più grossa impresa di Cabras l’unica soluzione è l’abbattimento dei cormorani”. Il sostegno del presidente Pigliaru è arrivato subito.

“Se il prodotto è crollato da 400 a 170 quintali abbiamo un problema gigantesco che intendiamo risolvere partendo dalle persone e mettendo in fila tutte le possibili soluzioni Crediamo che sia importante definire un numero di cormorani compatibile con un pescato che garantisca l’attuale forza lavoro, piuttosto che fare assistenzialismo – ha detto – Vogliamo preservare una tradizione e un’attività economica il cui valore è destinato ad aumentare sempre di più, grazie alla certificazione e all’innalzamento della quantità dei prodotti”.