“In Sardegna mancano circa 360 unità di Polizia Penitenziaria, mancano i Direttori di Istituto che, in sei, devono ricoprire gli incarichi di 14 Istituti, mancano i Comandanti di Reparto, ma soprattutto manca l’attenzione della Sanità Regionale al mondo Penitenziario. Infatti non è operativo nessun Reparto di Medicina protetta che possa contemperare le esigenze di salute del detenuto con quelle di ordine pubblico della collettività”. Lo afferma il segretario generale aggiunto dell’Osapp, Domenico Nicotra, dopo un visita al carcere di Cagliari-Uta, che ha trovato “sufficientemente nuova, alla stessa stregua delle altre della Sardegna. La visita è stata fatta insieme al Segretario Regionale Roberto Melis e ad una folta rappresentanza di delegati regionali del sindacato di Polizia Penitenziaria

Riferendosi al carcere di Sassari-Bancali, Nicotra afferma che “benché i lavori siano apparentemente ultimati, non risulta ancora dato in uso all’amministrazione Penitenziaria. Inoltre non è stato avviato nessun rapporto di collaborazione per attività in regione almeno un istituto in cui attivare una sezione detentiva quale articolazione della salute mentale per tutti quei reclusi che hanno problemi di natura psichiatrica.”

“Per fortuna, prosegue Nicotra, dal punto di vista prettamente numerico la Sardegna a fronte dei 2700 posti detentivi disponibili ne occupa, allo stato, 2200. È evidente – conclude il sindacalista dell’Osapp- che è necessario un intervento di natura politico per sanare le gravi carenze orbitanti attorno alla questione della sanità in carcere mentre per quanto riguarda la generalizzata carenza di organico è necessario che il Capo del Dap prenda urgenti provvedimenti, a partire dai Direttori e passando per i Comandanti per arrivare sino agli Agenti”.