Peste suina, aumentano al 60% le aree libere da restrizioni

Due delibere per il rilancio dell’allevamento suinicolo in Sardegna, che riconoscono l’importanza del comparto nell’economia dell’isola, collegate con l’azione dell’Unità di progetto per l’eradicazione della peste suina africana. Sono state approvate dalla Giunta su proposta dell’assessore dell’agricoltura Pier Luigi Caria e riguardano la promozione di ‘Centri gran parentali’ per la produzione di riproduttori e la nascita di ‘Centri F.A.’ per la produzione di seme per la fecondazione artificiale, assieme a disposizioni che supportano l’attività dei comuni che intendono delimitare o adeguare dal punto vista infrastrutturale aree idonee all’allevamento dei suini.

“Con questi provvedimenti promuoviamo un settore dalla grandi potenzialità, capace di creare circoli economici virtuosi e di incidere in particolare nei territori dell’interno. Assieme alle azioni per l’eradicazione della peste suina, su cui abbiamo fatto passi avanti importantissimi e determinanti, portiamo avanti adesso azioni per il rilancio del comparto e per ripristinare la fiducia tra gli allevatori, le popolazioni interessate, le amministrazioni locali e la Regione.

Per questo abbiamo previsto risorse per un milione di euro fino al 2020 per il rilancio dell’allevamento e diamo ulteriori risorse ai Comuni, con uno stanziamento di 130 mila euro, per supportare la creazione dei recinti e strutture indispensabili al corretto allevamento dei suini”, afferma l’assessore Pier Luigi Caria. Gli aiuti interessano le piccole e medie imprese attive nel settore suinicolo, in forma singola o associata, che abbiano partita IVA e siano iscritte al Registro delle Imprese della Camera di Commercio quali imprenditore agricolo e una dimensione economica aziendale non inferiore a 15.mila euro calcolata in termini di PST (Produzione Standard Totale). Il soggetto responsabile della gestione ed attuazione del regime di aiuti è Argea Sardegna.