L‟arte, la cultura, le bellezze archeologiche e la memoria storica del nostro Paese hanno il potere di aprire al mondo i singoli territori. Se sono gestiti attraverso le reti, poi, possono generare modelli di sviluppo creando connessioni tra le bellezze turistiche e le produzioni locali. La voce è unanime e arriva dalla seconda giornata del 5° Expo del turismo culturale in Sardegna in corso a Barumini. E non è un caso se il messaggio è stato lanciato proprio durante la manifestazione organizzata dalla Fondazione Barumini sistema cultura di concerto con il Comune, nel centro Giovanni Lilliu, situato all‟ombra del sito Su Nuraxi che dal 1997 è entrato a pieno titolo nell‟elenco dei siti patrimonio dell‟umanità Unesco.

Perché proprio Barumini si candida a esportare il suo modello vincente di punto di riferimento dell‟offerta turistico-culturale in Sardegna mettendo a disposizione di tutta l‟Isola la sua esperienza come polo di aggregazione territoriale. Da qui la necessità di sviluppare il concetto di rete fra territori all‟interno della regione, e tra questi e gli altri siti in tutta Italia come hanno sottolineato tutti i partecipanti al primo appuntamento della giornata, il convegno intitolato: “Valorizzazione del territorio attraverso la gestione e la comunicazione di un sito Unesco”.

“Avere in casa un sito Unesco vuol dire avere un volano di sviluppo per tutta la Sardegna – ha detto dal palco del convegno il sindaco di Barumini, Emanuele Lilliu – e grazie al lavoro della Fondazione è stato creato un modello di gestione efficiente del sito che ha permesso di generare ricadute importanti anche per tutta la comunità locale creando opportunità di lavoro per i giovani di Barumini e non solo”. Ma oltre alla tutela e valorizzazione turistica del sito, l‟attività di Fondazione e Comune ha permesso di coinvolgere tutto il territorio con attività di studio, laboratori e formazione professionale. “Negli anni è stata portata avanti una lunga opera di tutela che ha reso la nostra realtà dinamica – ha aggiunto il primo cittadino di Barumini – questo grazie alla gestione anche degli altri siti culturali come il centro Lilliu e casa Zapata, dando un senso al concetto di „sistema‟ voluto come parte integrante della mission della Fondazione – ha continuato Lilliu – il nostro obiettivo primario resta quello di sviluppare processi integrati di promozione tra settore culturale e gli altri comparti economici in un collegamento tra sfera pubblica e privata”.

Cultura fulcro dello sviluppo delle regioni. “La cultura deve essere sempre più il fulcro dello sviluppo delle regioni italiane – ha sottolineato il sottosegretario di Stato dei Beni e le attività culturali, Lucia Borgonzoni intervenendo all‟Expo – in questo è fondamentale la memoria collettiva. L‟Italia e la Sardegna sono ricchi di bellezze storico-culturali ma spesso non riusciamo a valorizzarle abbastanza – ha aggiunto – ecco che allora è necessario fare rete e unirci per raccontare la nostra storia e quella degli altri. Anche con gli investimenti pubblici vogliamo aiutare i territori come la Sardegna a creare reti all‟interno della regione – ha concluso – ma che siano capaci di dialogare con il resto del Paese”.

Dal palco del convegno sono tanti i messaggi lanciati alla platea. Per Maura Picciau, soprintendente Archeologia e belle arti per la Città metropolitana di Cagliari “Barumini può essere guida e modello per creare una ricaduta significativa nei territori in tema di promozione”, mentre per il senatore Christian Solinas “il nuovo modello di sviluppo per la Sardegna è quello dell‟economia culturale che sa generare aumento di flussi turistici e valorizzazione dei prodotti sardi – ha detto – Barumini rappresenta l‟esempio concreto di come si può mettere a frutto il patrimonio materiale e immateriale del saper fare”. Tra gli ospiti sono intervenuti i rappresentanti di importanti siti nazionali di Cerveteri, Roma e Verona. “È importante mettere a sistema un nuovo modo di vedere e intendere la cultura e il turismo per creare economia delle comunità locali”, ha sottolineato, Lorenzo Croci, assessore del Turismo del comune di Cerveteri, mentre secondo Anna Grassi, consigliere comunale di Verona “avere un riconoscimento Unesco è importante non solo dal punto di vista turistico ma per tutti i temi a esso connessi, come ambiente, viabilità o urbanistica”, ha sottolineato. Secondo Valentino Nizzo, direttore del museo etrusco Villa Giulia a Roma “bisogna saper fare rete fra cittadini e istituzioni perché si generano relazioni. I musei italiani – ha precisato – custodiscono reperti sardi così come in Sardegna sono stati rinvenuti materiali etruschi, questo vuol dire che esiste un ecosistema che crei una voce corale per raggiungere obiettivi comuni”.
Workshop, degustazioni e lo spettacolo di Paola Turci. La giornata si era aperta con l‟incontro curato dal Dipartimento di storia, Beni culturali e Territorio dell‟Università di Cagliari intitolato “Beni culturali e spettacolo, Formarsi all’Università di Cagliari” in un momento dedicato ai giovani delle scuole sarde per approfondire le ampie possibilità formative offerte dalle università. Il ricco programma del pomeriggio ha messo al centro i castelli e le fortificazioni medievali nella Tavola rotonda intitolata: “La rete dei castelli, un’opportunità per la conoscenza e la salvaguardia delle fortificazioni medievali in Sardegna”. Durante tutta la giornata la manifestazione ha permesso di far incontrare domanda e offerta con i workshop tra tour operator, nazionali e internazionali e gli operatori turistici dei settori ricettivo e ristorativo isolani. Anche per il secondo appuntamento a Barumini sono rimaste in vetrina le eccellenze agroalimentari con le degustazioni e i pranzi a cura dell‟istituto tecnico alberghiero di Cagliari „D.A. Azuni‟ mentre il „Beer festival‟ ha intrattenuto gli amanti della birra. Allo Slow Food Cagliari è stato affidato il compito di coinvolgere grandi e piccoli in un viaggio nelle eccellenze sarde nei laboratori del gusto tra “I colori dei dolci”, “l’arte, la storia e l’artigianato” e l‟incontro “bianco come il sale”. A chiudere la serata i riflettori si sono rivolti allo spettacolo della cantante romana Paola Turci in uno spettacolo “tra parole e musica”.
Domani a Villanovaforru gran finale tra archeologia, animazione e i Tazenda. Gran finale domani 1 dicembre per l‟Expo del turismo in Sardegna. Lascena si scena si sposterà a Villanovaforru nella sala Mostre temporanee di Villanovaforru si apriranno gli stand espositivi con le eccellenze enogastronomiche e di artigianato artistico. L‟area archeologica „Genna Maria‟ ospiterà invece la „Passeggiata fotografica con Yallers Sardegna, alla scoperta della Marmilla nuragica’, a cura del Team Yallers Sardegna, mentre alle ore 13 nella sala Mostre temporanee spazio alle degustazioni con “Saperi e sapori di ieri e di oggi” a cura di Ricercato Osteria Archeologica, mentre la chiusura della tre giorni di Expo‟ sarà affidata ai Tazenda, in concerto in piazza Costituzione a Villanovaforru (ore 18).