“Per il futuro penso a una discontinuità riguardo al passato, ma non rispetto a una Giunta o un’altra, bensì agli ultimi quarant’anni di governo della Regione”. Così Massimo Zedda, pronto a guidare il centrosinistra alle prossime elezioni di febbraio, intervenendo alla riunione congiunta del Cal e del Consiglio regionale. “E’ impensabile che si operi con la legge 1 sull’amministrazione della Regione che è del ’77 e ha un anno in meno di me – ha chiarito il sindaco di Cagliari – impensabile operare con lo sguardo rivolto al futuro con norme pensate nel 1977”.

“Lo sguardo non va rivolto all’avversario politico ma alle norme, spesso avversari veri perché non adeguate all’attualità”, ha spiegato. Secondo Zedda, “lo sviluppo può ripartire da un nuovo rapporto tra Enti locali e Regione con un approccio che guardi alle tante iniziative che nelle nostre comunità stanno generando posti di lavoro”.

Tutti gli indicatori, ha fatto notare il primo cittadino, registrano che “uno dei limiti di crescita anche in realtà più grandi come Cagliari, Sassari, Alghero, Nuoro, sono strettamente connessi al mancato sviluppo delle zone interne dei piccoli Comuni”. Quindi, ha sottolineato, “aiutare i piccoli significa aiutare i più grandi”.