La cronaca:

Come perdere due punti in una partita già vinta. E questo vale per la Roma. E come conquistare un pareggio in una partita già persa. E questo vale naturalmente per il Cagliari. Alla Sardegna Arena finisce 2-2 con un gol di Sau al quinto minuto di recupero. I giallorossi, con tre centrali in campo (era entrato anche Juan Jesus) e due uomini in più dopo l’espulsione di Srna e Ceppitelli, fanno la frittata proprio quando l’arbitro sta per fischiare: ed è un colpo forse più pesante delle sconfitte con Bologna e Udinese. Una partita incredibile.

Che sembrava già terminata e a un certo punto indirizzata verso la goleada. Merito di una prova quadrata e di sicuro positiva di una Roma che ha segnato con Cristante e poi chiuso con Kolarov. Chiuso? Così sembrava. Il vecchio vizio- storico- di complicarsi la vita comincia in mischia al 40′ della ripresa quando Ionita tutto solo riapre di testa la partita. Poi il pasticcio dopo la bagarre: fuori Maran, Srna e Ceppitelli. Ma, su assist di Ionita, dentro la mette Sau, a digiuno di gol dallo scorso campionato. Cagliari e Roma all’inizio si sono sfidati nella conta agli assenti. A Di Francesco mancano De Rossi, Pellegrini, Dzeko ed El Shaarawy. Al Cagliari i forfait, rispetto alle ultime formazioni sarebbero solo quelli di Barella e Castro.

Durante il riscaldamento però si ferma anche Pavoletti. E Maran a quel punto rilancia Cerri, che si è sbloccato mercoledì in Coppa. Un minuto di raccoglimento per Radice, ex allenatore di rossoblù e giallorossi. E poi è quasi solo Roma: si capisce dal tiro di Zaniolo al 3′. E poi dal gol undici minuti dopo: strapotere sulla destra con Florenzi e Under, poi palla dietro per Cristante. Per l’ex Atalanta è quasi un rigore in movimento dai diciotto metri: la palla finisce all’angolino. Il Cagliari, che ha un po’ di problemi a trovare gioco e misure, prova a risistemare le cose. Ma proprio nel momento migliore, la Roma pareggia al 41′. punizione da venticinque metri di Kolarov, Cerri in barriera tocca di spalla e la traiettoria inganna Cragno. Nella ripresa ancora Roma vicina al gol con un’incursione di Under a destra e un tiro di Zaniolo da sinistra.

Al 16′ clamorosa occasione per Under su assist dk Schick, bravo il solito Cragno. Dalla possibile goleada alla rimonta. Sull’angolo di Srna, il tocco di Nzonzi diventa un assist per Ionita. Gol del moldavo di testa e gli ultimi minuti diventano bagarre. Espulso Maran per protest, poi l’arbitro allontana prima Srna e poi Ceppitelli. Undici contro nove, succede l’impossibile. Il buco in mezzo è clamoroso. In mezzo alle maglie grigie della Roma spunta Sau che diventa l’eroe della Sardegna Arena: due a due.

Le dichiarazioni di Di Francesco:

“Io sono l’allenatore e mi devo prendere le mie responsabilità. Sono amareggiato e arrabbiato. È una partita assurda perché non si può prendere gol in 11 contro 9. E’ inconcepibile. Non parliamo di tattica, c’erano giocatori di esperienza e non si possono prendere gol così”: così il tecnico della Roma, Eusebio Di Francesco a Sky dopo il rocambolesco 2-2 raggiunto dal Cagliari in 9 al 95′ e con la squadra stravolta in campo dopo i cambi.

“Per me una partita assurda prendere il gol all’ultimo. Le cose vanno analizzate a caratteri generali, facciamo fatica a trovare una nostra identità. Dal settantesimo in poi siamo stati fragili dal punto di vista mentale. Mi arrabbio quando vedo le scelte sbagliate di giocatori che hanno desiderio di fare gol e non passano la palla”. “Quest’anno abbiamo fatto carota e bastone, un po’ di tutto – analizza il tecnico – Facciamo fatica a cercare di addormentare le partite anche. De Rossi è fuori da 40 giorni, lui è il nostro leader e a volte comunicare con uno come lui aiuta. Dal 70′ in poi siamo stati fragili a livello mentale. Abbiamo dimostrato di avere deficit mentali importanti”.

Di Francesco è quasi incredulo in sala stampa. “Due episodi hanno deciso la partita – ha detto il tecnico della Roma – un’assurdità per una squadra con la nostra esperienza. Siamo andati in difficoltà mentale nel finale”. I cambi? “Basta guardare la panchina – ha commentato – avevo Perotti e Pastore che hanno ancora pochi minuti sulle gambe, poi quattro difensori e dei ragazzini. Ho inserito Pastore per consentire alla squadra di risalire”. Una partita che improvvisamente da sotto controllo è diventata incontrollabile: “Ci capita spesso che qualche episodio durante la partita dia la carica agli altri. È una costante caratteriale”. E ora il quarto posto sembra più lontano: “Dobbiamo andare oltre – ha detto – sono successe tante cose e questa è una di quelle”.

Le dichiarazioni di Maran:

Maran espulso per la prima volta a Cagliari. Ma contentissimo per la rimonta. Non si sa spiegare il motivo del rosso, spiega in sala stampa. Ma sa spiegare che cosa c’è dietro il due a due. “La squadra ha dimostrato di avere un gran carattere – ha detto – è stata una prestazione sopra le righe. Sono veramente felice per Sau. Se c’era una persona che volevo segnasse era proprio Sau”. Una rimonta quasi storica: nove contro undici non si ricorda nel passato rossoblù una situazione del genere.

“È una squadra che non perde la testa – ha continuato – non ha mai fatto un passo indietro ci ha creduto sino alla fine. Il pareggio è un giusto premio. Questo punto vale di più, ci dà una grande spinta”. Ionita protagonista, ma Maran spende qualche parola anche per Cerri: “Ionita lo conosciamo- ha detto- ma anche Cerri sta facendo bene e sta crescendo, sono contento che tutta la squadra supporta chi parte per primo. E che chi entra lo faccia con la giusta motivazione”. Ora il Napoli: “Mi aspetto una continua crescita- ha detto- senza proclami ma con il giusto atteggiamento”.