Ancora un attentato intimidatorio a Esporlatu, piccolo centro del Sassarese. Nel mirino è finito il sindaco del paese Francesco Giuseppe Furriolu. Verso mezzanotte ignoti malviventi hanno tentato di incendiare il portoncino d’ingresso della sua abitazione. E’ stato lo stesso Furriolu, con i suoi familiari, a spegnere le fiamme e chiamare i carabinieri.

Sul posto è stata ritrovata una bottiglietta con liquido infiammabile. I militari hanno avviato le indagini per risalire ai responsabile di questo ennesimo atto intimidatorio nel centro del Nord Sardegna. Per due volte, infatti, era stato preso di mira il vicesindaco Giovanni Canu: nel 2017 gli era stata bruciata l’auto, quest’anno era stato fatto esplodere un ordigno esplosivo all’interno della sua casa di campagna.

A luglio, invece, i malviventi avevano cercato di far saltare la festa del paese, l’Asino Day, organizzata dal Comune, cospargendo di trielina i tavoli e l’intera zona dove era in programma un pranzo pubblico con centinaia di persone.

“Questo ennesimo attentato perpetrato ai danni del primo cittadino di Esporlatu rappresenta, per noi amministratori del territorio, un fatto gravissimo rispetto al quale non si può più far finta che niente stia accadendo”. E’ amaro lo sfogo di Daniele Cocco, consigliere regionale Art. 1-Sdp e sindaco di Bottida, a circa 2,5 km da Esporlatu, sull’atto intimidatorio nei confronti di Francesco Giuseppe Furriolu. “Chiedo che il territorio e i suoi amministratori non siano lasciati soli perché la conseguenza immediata potrebbe essere che ad amministrare la democrazia non sia più disponibile nessuno – osserva – la solidarietà non serve e non è più sufficiente a dare la forza per poter continuare”. Secondo Cocco, “la retrocessione dello Stato in questo territorio e nel comune di Esporlatu in particolare è sempre più evidente, con la chiusura della caserma dei carabinieri e della scuola di polizia interforze a Burgos”.