Operazione ‘Diablo, 2° Tempo’ dei Carabinieri della Compagnia di Lanusei (Nu), della Squadra Anticrimine del Commissariato e del Nucleo investigativo del Corpo Forestale di Lanusei, che, coordinati dal pm Biagio Mazzeo, hanno arrestato cinque persone per associazione per delinquere finalizzata alla detenzione e traffico illecito di armi ed esplosivo militare. Si tratta di una ‘seconda’ ordinanza di custodia cautelare , oltre a quella già eseguita il 9 gennaio di quest’anno. Le migliaia di intercettazioni captate ed analizzate dagli agenti del Commissariato, del Nucleo investigativo della forestale e dai Carabinieri della Compagnia di Lanusei hanno evidenziato come il gruppo arzanese fosse assolutamente inserito in un grosso traffico di armi che ha messo in relazione il comune di Arzana (quale centro nevralgico) e diversi paesi ogliastrini. Si tratta di Vincenzo Beniamino Marongiu, 46enne, Nicolò Piras, 28enne, Pietro Monni 48enne, Enrico Balloi, 31enne e di Davide Balzano, 30enne tutti pregiudicati di Arzana. Tre le persone denunciate.

Gli accertamenti hanno portato alla luce un importante furto d armi (una pistola beretta cal. 6.35, due fucili cal.12 ed uno cal.16, una carabina al leva cal.30×30 con ottica di puntamento in fibra ottica, una pistola Beretta cal. 9×21 mod. 98) avvenuto nel dicembre del 2014 a Lanusei nell’abitazione di un avvocato e del fratello veterinario, attribuibile a Vincenzo Marongiu. Le indagini, che permisero di individuare e arrestare i componenti del sodalizio criminale, sono proseguite facendo emergere ulteriori forti elementi di prova relativi alla partecipazione all’associazione per delinquere perseguita anche di altri personaggi che non erano destinatari della misura cautelare eseguita sempre dalle forze di polizia il 9 gennaio 2018.

L’associazione a delinquere è risultata così organizzata: in qualità di capi e promotori Marongiu e Piras , mentre in qualità di associati Monni Pietro, Laisceddu Federico Luigi e Marongiu Stefano; Beniamino Marongiu “con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso – spiega il procuratore Mazzeo – deteneva illegalmente le armi da guerra pistola mitragliatrice Mp-40 e pistola mitragliatrice Sten, non rinvenute. Lo stesso è stato trovato in possesso di un personal computer provento di furto ai danni delle scuole medie Arzana. Illegalmente – prosegue il magistrato – deteneva e poneva in vendita almeno una cassa, contenente 30 mine antiuomo, che lo stesso aveva prelevato da una località a lui nota. Le predette mine sono state rinvenute in data 30 ottobre 2018 nelle campagne di Arzana”. Autori di furti in abitazioni e in scuole sono stati trovati in possesso di di personal computer, di proiettori digitali e di altri dispositivi informatici “sottraendoli all’interno dell’edificio delle scuole medie di Arzana”

Detenevano “una pistola mitragliatrice Uzi, costituente arma da guerra, non rinvenuta”. Balzano Davide “compiva il reato di ricettazione, perché riceveva a fine di profitto beni culturali appartenenti allo Stato, in particolare di 126 frammenti di reperti in terracotta di interesse archeologico” per i quali la Soprintendenza dei Beni culturali di Nuoro ha confermato l’interesse storico-archeologico. Lo stesso “è accusato di simulazione di reato, perché mediante denuncia di furto delle quattro ruote della sua autovettura VW Golf, presentata presso la stazione carabinieri di Arzana, simulava un delitto mai avvenuto al fine del risarcimento assicurativo”.

Balloi era “riconosciuto quale armaiolo per le sue capacità di modifica e manutenzione di armi, è accusato di porto illegale in luogo pubblico di una pistola semiautomatica in calibro 6,35mm” e ricettazione.

L’indagine ha permesso di denunciare un cittadino francese che in più occasioni, ha introdotto nello Stato italiano, armi comuni da sparo, tra cui una carabina in calibro 22 e una pistola in calibro 9 × 21 oltre a munizioni per armi comuni da sparo in diversi calibri.

“I fatti accertati sono di estrema gravità – spiega il magistrato -, per il loro stesso numero e per essere stati, i reati fine, ed i propositi delittuosi realizzati o da realizzarsi in forma associata”. Le indagini hanno inoltre confermato “che gli associati erano pronti a compiere gravi atti ritorsivi anche mediante l’uso di esplosivo militare, contro vari rappresentanti della Magistratura inquirente e del personale delle forze di Polizia in servizio ed in congedo che a più riprese, hanno preso parte alle indagini. In particolare Marongiu Vincenzo Beniamino, Davide Balzano, Monni Pietro e Piras Nicolò stavano progettando l’omicidio di D.P., poliziotto in congedo e vicino di casa del Marongiu nonché la commissione di nuovi furti in diverse abitazioni” di Arzana.

Marongiu, già condannato nel giugno 1998 per il “furto di un ingente quantitativo di esplosivo militare di diverso tipo, di mine antiuomo ed anticarro, ed altri oggetti sottratti dal deposito militare di Campomela (Muros, Ss) commesso tra il 18 aprile 97 ed il 21 aprile 97” ha ancora nelle sue disponibilità parte del predetto materiale bellico come captato durante l’attività investigativa e come riscontrato dal ritrovamento di 30 mine antiuomo Maus-1”.

Alle prime ore di oggi, i reparti interforze, con il supporto dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Sardegna” con le Unità cinofile, di un Elicottero dell’11° Nucleo Elicotteri dei Carabinieri, hanno eseguito le ordinanze di Custodia Cautelare in carcere per Marongiu, già detenuto presso la casa circondariale di Uta e agli arresti domiciliari a carico di Piras, Monni, Balzano e Balloi.