“Alle elezioni suppletive è importante individuare un candidato e simbolo unitari che siano in grado di rappresentare democratici, progressisti, autonomisti, movimenti civici della Sardegna. Serve un segnale forte già in questo passaggio, di unità e innovazione, che valorizzi il percorso di rigenerazione che si è aperto con la candidatura di Massimo Zedda alla presidenza della Regione”. Lo scrivono in un comunicato congiunto Thomas Castangia (Possibile) e Michele Piras (Rete Futura).

“Il candidato – continua la nota – deve essere una personalità alta, civica, espressione della nuova stagione che stiamo inaugurando, capace di dare voce e unire i nostri mondi, di rappresentare la Sardegna, con i suoi sogni e i suoi bisogni. Il tempo rimasto è poco ma esiste la possibilità di segnare una linea netta di discontinuità, sia rispetto alla frammentazione che ha polverizzato il centrosinistra storico, sia nei confronti dei danni che il governo gialloverde sta arrecando al Paese. Per noi è centrale il tema della specialità dell’Isola, aggredire i nodi strutturali che hanno precipitato i sardi nella crisi più lunga e dolorosa del dopoguerra, serve restituire ai giovani, ai disoccupati, ai precari, una svolta tangibile rispetto agli errori commessi in passato e una alternativa alla xenofobia, all’odio che sta avvelenando anche la nostra terra. Nella società sarda le energie ci sono, tante ma troppo spesso inespresse”.

“Una nuova generazione di progressisti e progressiste sarde deve ambire a tradurre queste potenzialità in una proposta politica. Su questo terreno siamo pronti a discutere, unirci, avanzare le nostre proposte da subito a tutti gli altri partner”.