Quel che ormai pare certo è che Conte si presenterà a Juncker con una proposta che prevede una riduzione della dote per le due misure bandiera della maggioranza gialloverde, quota 100 e reddito di cittadinanza, norme peraltro mai esaminate che vedranno – forse – la luce nel passaggio al Senato dei prossimi giorni.

Più che di Manovra in deficit, stiamo parlando di una manovra in dietrofront: possibile che al 12 dicembre si debba ancora capire quali, quanti e dove sono collocati i fondi necessari all’attuazione di misure per la crescita e lo sviluppo del Paese? Tagliare 7 miliardi, come chiesto dall’UE, significherà un ripensamento sostanziale delle previsioni, altro che zero virgola.

Il nodo della trattativa in corso da oggi pomeriggio dovrà puntare a evitare la procedura di infrazione che rappresenterebbe una durissima camicia di forza per la politica fiscale dei prossimi anni. Auspico che entro il prossimo 19 dicembre possa essere rielaborato il testo cambiato “il giusto in meglio”, come ha assicurato il Sottosegretario Giorgetti, e come d’altronde anche il Gruppo alla Camera di Forza Italia, tramite una serie di proposte emendative, aveva sottoposto all’attenzione del Governo durante i lavori della Commissione Bilancio delle scorse settimane.

Fonte: AgenPress