“Il sogno di una vita (quasi) normale”. Sino a trent’anni fa chi era affetto da talassemia non aveva nemmeno l’ardire di accarezzarlo. La diagnosi, che fosse prenatale o arrivasse nei primi anni di vita, suonava come una condanna a morte. La vita media di chi si misurava contro l’anemia mediterranea era di quattordici anni. Ora quel sogno non solo è possibile, ma anche una realtà che in tanti hanno la possibilità di vivere e raccontare, come testimoni di un dono ricevuto dalla scienza e dalla passione, oltreché dall’amore delle famiglie d’origine, di medici straordinari: Antonio Cao e Renzo Galanello, su tutti, e della generazione di colleghi che alla loro scuola si sono formati.

Ci sono anche il loro volto e la loro voce nel documentario che, commissionato dall’associazione Thalassa azione presieduta da Ivano Argiolas (punto di riferimento di un migliaio di talassemici sardi), è stato scritto e diretto dal giornalista Anthony Muroni, presentato oggi alla stampa nel corso di una proiezione alla Cineteca Sarda. Un racconto di 45 minuti in cui si alternano pazienti, medici, ricercatori. Rivelano conquiste che all’inizio sembravano insperate. Un viaggio nel dolore e nella rinascita: dalla diagnosi prenatale, all’assistenza e alle nuove cure ferrochelanti, dalla terapia genica, al trapianto di midollo. Un progetto guarigione che Antonio Cao, luminare di fama mondiale, scomparso nel 2012 a 83 anni, aveva sognato sin dal suo ritorno a Cagliari nel 1974 alla direzione della clinica pediatrica dell’Università. Da qui un percorso che ha fatto della ricerca il suo punto di forza e dell’Ospedale Microcitemico il presidio.

I cornicioni colorati delle sue finestre sono lo sfondo delle tante storie di donne e di uomini che oggi possono proiettarsi all’esterno. Lavorano, amano e sognano. Sono padri, madri e atleti. Il sogno di una vita (quasi) normale si è fatto realtà. Il documentario è stato prodotto dalla società Emmeffe comunicazione che si è avvalsa della collaborazione di Galleria progetti e delle musiche originali del maestro, argentino ormai trapiantato a Cagliari, Gustavo Gini.