Un accordo scaccia crisi per i pastori e mense a Km zero per i bambini. Lo hanno sottoscritto la Coldiretti di Cagliari e l’impresa Corisar che si occupa di ristorazione collettiva. Con due punti chiave: un’equa remunerazione del latte ai pastori del sud Sardegna aderenti alla cooperativa Oproc. E pecorino a chilometro zero per 9mila bambini che pranzano nelle mense scolastiche di 10 Comuni del Campidano (Cagliari, Sestu, Dolianova, Monastir, Uta, Silius, Soleminis, Serdiana, Burcei e Decimoputzu).

L’intesa prevede la sperimentazione di due giornate al mese con un menù 100% sardo con prodotti di qualità, di stagione, a km0 provenienti dalle aziende agricole di Campagna Amica Cagliari. La prima giornata è in programma martedì 18 dicembre con questo menù: malloreddus al sugo, pecorino, cruditè di verdure, frutta, pane. La Corisar da circa tre anni, con la collaborazione dei tecnici di Laore, sta portando avanti un progetto di mensa con prodotti locali, dove sono previsti quelli a marchio Igp, Dop, prodotti tradizionali (Pat) e biologici.

Dal punto di vista economico il giro di affari è consistente. Solo per le mense scolastiche, in Sardegna si stima una spesa per l’acquisto dei prodotti agroalimentari che si aggira intorno ai 7-8 mln per circa 5 mln di pasti all’anno. “Diamo respiro e aiutiamo l’agricoltura locale e quindi l’economia, acquistando i loro prodotti ad un prezzo equo – spiega il direttore di Coldiretti Cagliari Luca Saba – Per esempio la cooperativa Oproc grazie a questo accordo riesce, in una stagione molto difficile, a vendere una parte del proprio prodotto ad un prezzo che ripaga il lavoro. Abbiamo inoltre dei benefici ambientali, non solo perché riduciamo i trasporti ma si riesce a coinvolgere quegli agricoltori e allevatori che presidiano le terre marginali altrimenti destinate all’abbandono con la coltivazione dei prodotti di nicchia previsti in questo progetto”.

In soli due giorni al mese si consumano circa 11 quintali di pecorino, 2 di formaggio vaccino, 30 di frutta, 12 di pasta, 15 di pane, 14 di passata di pomodoro, 18 di verdura, 2 di olio, per un totale di circa 25 mila euro.