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Sommando i gol subiti con il Napoli nelle due stagioni dopo il ritorno in A, il risultato è catastrofico per i rossoblù: sedici a uno. Numeri aggravati dal fatto che i ko più pesanti sono arrivati proprio in casa: 0-5 nel 2016-2017, idem il campionato successivo. Se poi si considera che Ancelotti contro il Cagliari non ha mai perso se non da giocatore nei lontanissimi anni della Roma, verrebbe quasi voglia di non andare nemmeno in campo.

E invece Maran ha un esempio fresco fresco per dimostrare che anche le cose impossibili possono diventare possibili: il clamoroso pari con la Roma in nove contro undici. “Bisogna partire dall’immagine dopo il gol di Sau – dice il mister nella conferenza stampa della vigilia – tutto quello che è esploso in quel momento è ciò che dovremo avere per fornire una prestazione sopra le righe”. E rincara il concetto.

“Affrontiamo una corazzata – spiega – una squadra che ha valori tecnici enormi: per fare cose importanti dobbiamo focalizzare l’immagine della settimana scorsa e proiettarla nella mente. Solo così potremo rivivere certe emozioni, pareggiare i gap tecnici e tanti altri ostacoli. Dovremo essere più che perfetti, ma intanto sarà fondamentale andare in campo con quello spirito”. Non c’è solo il gap di classifica. Nella lista dei 19 convocati non ci sono i nomi degli squalificati Ceppitelli e Srna e quelli degli infortunati Castro, Lykogiannis e Pavoletti. Unica nota lieta su questo fronte, il ritorno di Barella. Che cosa si può fare?.

“Dovremo creare densità vicino alla palla, altrimenti ci faranno girare a vuoto con i loro riferimenti – indica Maran cercando di inquadrare a tavolino i temi tattici e psicologici della gara – Saremo chiamati a tenere alta l’attenzione ma questo deve costituire uno stimolo ulteriore per noi. Dobbiamo incidere rispettando gli equilibri ma non essere passivi: è una questione di mentalità, che deve essere presente al di là del nome degli avversari”. L’allenatore chiama tutti a raccolta. “Cerri ha segnato in Coppa, Farias e Sau in campionato. Per un attaccante ritrovare – avverte – il gol è come ritrovare una strada che si era smarrita. Ora aspettiamo anche le reti dei difensori, dato che tutti devono mettere il loro mattoncino”.