La foto di un panda. E sotto la didascalia: io sono bianco, nero e asiatico, il razzismo è stupido. È una delle immagini simbolo della Marcia per i diritti umani partita questo pomeriggio da piazza Garibaldi, a Cagliari. In strada un migliaio di persone con decine di associazioni che hanno voluto schierare le loro bandiere e i loro striscioni, da Emergency alla Chiesa battista. In cima alla scalinata dell’area tra via Garibaldi e via Sonnino un grande messaggio su sfondo bianco: “Umani sopra tutto”.

Che è anche il nome di una rete che raccoglie ottantuno associazioni. Una manifestazione contro l’odio che, è stato detto al microfono, sta diventando un’abitudine: contro omosessuali, neri, rom. “Non possiamo rimanere indifferenti – ha spiegato Alessandro Mascia, uno dei fondatori di Cada die teatro – contro ogni sfruttamento e prevaricazione: chiediamo che la solidarietà non sia criminalizzata”. Il corteo è partito alle 17.30 e ha iniziato ad attraversare le strade del centro storico. Un serpentone assolutamente pacifico con distribuzione di bigliettini di pace.

Con citazioni di Kant: “Ospitalità significa il diritto di uno straniero che arriva sul territorio altrui di non essere trattato ostilmente”. La marcia ha proseguito poi il suo percorso sino a piazza Yenne in una festa di fischietti, bandiere, palloncini e tamburi. Alla manifestazione, tra gli altri, anche l’assessore regionale Filippo Spanu e una folta rappresentanza di organizzazioni studentesche e di immigrati.