Prima ha lasciato parlare il finanziere che stava illustrando una delle intercettazioni che lo indicherebbe come uno dei proprietari di un resort in Ogliastra, poi l’ex vicesindaco di Villagrande e presunto capobanda Giovanni Olianas, ha chiesto la parola per contestare il contenuto di quella trascrizione.

“Non stavamo parlando di un albergo, ma di un terreno, ha detto l’imputato al collegio presieduto dalla giudice Ermengarda Ferrarese che lo sta processando assieme ad alcuni fratelli e al resto della presunta banda per assalti a portavalori compiuti tra il 2013 e il 2016, alcuni dei quali fruttati anche cinque milioni di euro. Secondo Olianas – difeso dagli avvocati Leonardo Filippi e Paolo Pilia – il contenuto di quell’intercettazione sarebbe da riferire non all’albergo ma ad un terreno finito all’asta. Per confermarlo ha indicato una persona che comparirebbe nell’intercettazione che, però, non era mai stata identificata.

Da qui la richiesta della difesa di convocare il nuovo testimone. L’accusa sta cercando di ricostruire in aula il presunto tesoretto di Olianas che – secondo gli uomini del Nucleo tributario dalla Guardia di Finanza – conterebbe anche un residence e vari immobili. Il processo che si celebra nell’aula bunker del Tribunale di Cagliari sta proseguendo con udienze al mattino e al pomeriggio, con una tabella di marcia forzata che punta a chiudere il dibattimento entro pochi mesi.