Snellimento delle procedure di adozione dei piani urbanistici comunali, centralità degli enti locali nelle politiche di gestione dei territori, conferenze di servizi sincrone (cioè allargate anche ai dirigenti regionali): riguardano la materia urbanistica le norme più importanti della legge di semplificazione 2018 approvata oggi dal Consiglio regionale con 25 voti favorevoli. Tanto che, dopo il via libera, l’assessore agli Enti locali Cristiano Erriu, ha parlato di “una quasi legge urbanistica”.

Il ddl, in realtà, ha spiegato l’assessora all’Industria Maria Grazia Piras che l’ha firmato, “è costituito anche da un pacchetto di norme di manutenzione della prima legge di semplificazione approvata nel 2016, quella cioè che ha introdotto il Suape, lo sportello unico per le imprese”. Questa seconda legge, ha aggiunto, “scioglie alcuni nodi importanti, soprattutto in materia di sanità, dopo che abbiamo richiesto ai cittadini le loro proposte di semplificazione”. Tornando alla parte dell’urbanistica compresa in legge attraverso emendamenti della Giunta e della maggioranza, il capogruppo del Partito dei sardi, Gianfranco Congiu, ha osservato che “oggi accade finalmente ciò che da tempo teorizzavamo”.

Ovvero, “la centralità dei Comuni negli atti di disposizione del loro territorio, mentre viene meno il potere di interdizione dell’apparato regionale rispetto agli atti assunti nelle conferenze di pianificazione territoriale”. Innovazione, questa, che “ha una portata decisiva per lo snellimento delle procedure e soprattutto per eliminare il dominio di un apparato regionale che, nell’urbanistica, continuava a svolgere un ruolo egemone e sovraordinato rispetto agli atti di pianificazione assunti dai territori”.