La sua bara ricoperta con le stelle della bandiera che Antonio amava. Sì, quel giovane giornalista che era Strasburgo per difendere l’Europa.

In questi giorni di tristezza, l’Italia intera si è ritrovata nei valori di Antonio: la patria quella senza confini, quella dove tutti ci sentiamo padroni a casa nostra. Però è la stessa Europa che finanzia la Turchia, uno degli sponsor del terrorismo jihadista, tra i principali alleati il Qatar e l’Arabia Saudita. Quella da ormai 7 anni finanzia in Siria movimenti “ribelli”, anzi usiamo la parola giusta: terroristi.

L’ Europa che ormai è da anni sotto attacco di movimenti nati, finanziati e armati dai nostri principali alleati, e che da tempo hanno dichiarato guerra alla nostra terra. Insomma, lacrime di coccodrillo. Perché noi tutti siamo colpevoli, colpevoli di aver scelto di stare dalla parte sbagliata, dalla parte del terrore. Sangue porta sangue, e la scelta di combattere contro il legittimo governo Assad ci sta mettendo davanti a tutte le nostre responsabilità.

Antonio non è colpa tua, ma l’Europa che amavi è la colpevole. Oggi che Trump annuncia il ritiro dei soldati dalla Siria l’Europa, proprio quell’Europa, è in prima linea a contestare questa scelta non capendo le responsabilità che continuiamo ad avere di fronte alle centinaia di vittime del terrorismo islamico. Viva l’Europa, sì, viva l’Europa che dialoga con la Russia è che guarda con attenzione ai movimenti laici e socialisti nel mondo arabo.

Perché come dice De André: “Anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti”