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Il 29 dicembre 2018 si è conclusa alla grande l’ultima giornata della stagione delle corse al galoppo all’ippodromo di Villacidro ospitando il Campionato Italiano Anica.

“Ma le giornate più importanti sono state le ultime due. Nell’ottava giornata, infatti, sono stati assegnati i premi seguenti: Premio Assessorato regionale dell’Agricoltura Euro 8.800.000; Premio Agris Sardegna Euro 8.800.000; Premio Città di Villacidro Euro 12.100.000; Premio Assessorato agricoltura comune di Villacidro Euro 6.600.000 e il Premio Criterium Campidano Euro 11.000.000.  Nella nona giornata, quella di Sabato 29 Dicembre, per coronare in bellezza la chiusura della riunione invernale 2018, l’Ippodromo di Villacidro ha ospitato il Campionato Italiano Anica, con due corse dedicate ai purosangue arabi italiani; due Condizionate, una per cavalli di 3 anni sulla distanza di 1800 m., l’altra per cavalli di 4 anni e oltre sui 2200 m. in cui si sono brillantemente sfidati i migliori arabi italiani”. In una nota alla stampa, Fulvio Tocco, fa un resoconto delle giornate dedicate all’ippica nell’ippodromo di Villacidro.

“Per l’occasione, – continua – in aggiunta al Montepremi nazionale di 6.600 € per ognuna delle corse, l’Associazione Nazionale Italiana Cavallo Arabo ha messo a disposizione un sostanzioso sovrappremio di 27.000 €, equamente suddiviso, riservato ai purosangue arabi nati e allevati in Italia, nonché di proprietà di soci Anica. Queste due giornate sono state provvidenziali per gli allevatori e per tutti gli operatori ippici. Il popolo dell’Ippica della Sardegna meridionale non può che ringraziare il comune di Villacidro per l’impegno che ha rivolto durante le 9 giornate in calendario: sei sovvenzionate dal Ministero dell’agricoltura e tre dalla Regione Sarda. Peccato che la Sardegna meridionale abbia usufruito di un numero di giornate inferiore rispetto a quelle assegnate alla Sardegna del nord. Ciò non è giusto per cui occorre più equità. Cosa significa però nel nostro mondo l’equità? Semplicemente la possibilità, attraverso dei semplici correttivi, di poter competere ad armi pari su tutto il sistema regionale. Dalle istituzioni principali devono partire le buone pratiche amministrative. Pertanto chi ha capacità di decisione ha anche il dovere di assegnare le giornate sulla base di una corretta valutazione territoriale”.

“Il calendario nazionale – aggiunge Tocco – di recente pubblicazione prevede 25 giornate per gli ippodromi sardi, di cui 6 per l’ippodromo di Villacidro, che equivale a dire, 19 giornate per il nord Sardegna e 6 giornate per la parte meridionale. Sul comparto la Regione sarda sta proseguendo a investire: ha stanziamento di 1 milione e 300 mila euro all’anno per tre anni, deliberando in aggiunta un finanziamento straordinario di 250 mila euro per l’organizzazione di uno o più grandi eventi nell’ippodromo di Chilivani da organizzare con la collaborazione degli altri due ippodromi sardi di Sassari e Villacidro. E a proposito di equità, va da sé, che sull’utilizzo del finanziamento straordinario qualche precisazione sarà necessaria per evitare che ancora una volta nell’isola si facciano figli e figliastri introducendo, sotto mentite spoglie, ulteriori elementi di divisione. I 250.000 mila euro, del bilancio regionale (soldi di tutti) non sono una “marchetta” per Chilivani e vanno equamente utilizzati sull’intero panorama ippico sardo. Il finanziamento straordinario, tra l’altro, potrebbe essere utilizzato per consentire qualche giornata di corse in primavera anche nella Sardegna meridionale, tra aprile e maggio. Ciò consentirebbe all’ippodromo di Villacidro di organizzare le corse anche in una stagione favorevole anche dal punto di vista climatico. In questo impianto, nei mesi di novembre e dicembre, grazie alla buona organizzazione lo spettacolo non è certamente mancato. Quest’impegno oltre ad aver incentivato le “giocate” al totalizzatore ha assicurato una buona boccala d’ossigeno agli operatori del comparto ippico isolano che alla fine della giornata è ciò che conta veramente.

“L’ epilogo delle manifestazioni – conclude – ha dimostrato ancora una volta che il mondo dell’ippica ha bisogno di attenzione da parte delle istituzioni, non solo dal punto di vista finanziario, ma anche per dare continuità e sicurezza agli addetti ai lavori su un comparto che coinvolge circa 2000 destinatari”.