Caterina Murino è protagonista con Fabio Sartor de “L’idea di ucciderti” di Giancarlo Marinelli, in tournée in Sardegna da martedì 15 gennaio tra Sassari, Santa Teresa Gallura, Lanusei, Cagliari e Ozieri per la Stagione del Cedac. L’attrice cagliaritana interpreta una magistrata alle prese con un caso di femminicidio: una donna è stata uccisa e il principale sospetto è il marito, ma la pm non si ferma alle apparenze, cerca di scoprire il movente di un delitto particolarmente efferato.

“Quella che raccontiamo è una storia vera. Succede ogni giorno, in Italia e nel mondo ma anche quando i segnali sono inequivocabili, spesso nonostante le denunce non si fa nulla”, dice Murino all’Ansa, sottolineando che “anche le leggi sono inadeguate, il divieto non basta, bisogna inventarsi qualcosa che impedisca ‘fisicamente’ a chi minaccia di avvicinarsi, altrimenti continueremo ad avere vittime e corpi per terra”.

Un’immagine cruda ma efficace, che riassume la strage quotidiana di donne ammazzate da mariti e fidanzati, padri, fratelli e figli. “Fondamentale è liberarsi dei pregiudizi nel giudicare la violenza di un essere umano contro un altro essere umano”. Marinelli capovolge gli stereotipi, conduce lo spettatore “nella mente dell’assassino” per confrontarsi con una questione complessa e di terribile attualità. Murino, che vive a Parigi, torna in Sardegna per una breve tournée: “Sono strafelice di portare in Sardegna uno spettacolo in cui credo e che deve essere visto il più possibile, perché parla di una piaga che tocca anche la mia terra, penso a Michela, la sfortunata mamma di Alghero, ma ci sono tanti, troppi casi”. Nel suo futuro la versione teatrale di “8 donne e un mistero” dal film di Ozon e in settembre l’uscita di un film e di una serie tv, entrambi francesi. In Italia, al momento, solo teatro con le prossime repliche de “L’idea di ucciderti”.

“E’ una storia straordinaria, che affronta anche un importante dilemma, sul lavoro dei magistrati la domanda che mi pongo sulla scena come pm è quanto devo essere umana e quanto la giustizia possa essere senza cuore”