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“Quartu continuerà ad avere il suo canile. Avrà sede in una struttura adeguata e chi vincerà il nuovo appalto dovrà continuare ad offrire un servizio d’eccellenza. Ci sono un milione e mezzo di buoni motivi perché questo avvenga e l’Amministrazione, dopo aver programmato le risorse, è pronta a vigliare in merito. Con queste premesse l’Amministrazione entra nel merito e spiega i dettagli del nuovo bando per la custodia, il ricovero e il mantenimento dei cani abbandonati nel territorio comunale. Anche perché è comprensibile che i cittadini non conoscano i dettagli dei procedimenti pubblici, ma risulta alquanto scorretto, e finanche irrispettoso della loro stessa esperienza e preparazione, vedere Consiglieri di altri Comuni e candidati alle elezioni regionali pronunciarsi al riguardo, riprendendo messaggi postati su Facebook da altri cittadini senza prima approfondire la situazione e quindi senza conoscere i dati”, così il Comune, in un comunicato stampa, ha rassicurato i cittadini sulla volontà di continuare a garantire il proprio aiuto ai pelosetti bisognosi nel territorio quartese.

“Per il servizio in oggetto sono attualmente in essere due appalti, collegati a due strutture diverse: il canile rifugio Tana di Bau, in località Sa Serrixedda, e il canile Shardana, sito a Dolianova. La preoccupazione che emerge dai media riguarda paradossalmente soltanto i cani ricoverati nella struttura di Sa Serrixedda, senza tener conto di quelli attualmente custoditi nell’altra struttura convenzionata. Eppure il bando è appena stato pubblicato e quali operatori economici parteciperanno ovviamente non è dato sapersi – prosegue il comunicato – gli appalti attualmente in corso scadranno il prossimo 31 maggio per quanto riguarda il canile sito a Dolianova, che ospita per Quartu 300 cani, e il prossimo 24 settembre per ciò che concerne Sa Serrixedda, il cui accordo prevede la presenza di un massimo di 135 animali. È pertanto intendimento dell’Amministrazione procedere a effettuare un’unica gara d’appalto, che possa inglobare alla scadenza dei rapporti contrattuali, tutti i 435 posti a disposizione per il ricovero dei cani. Tale scelta risponde a un criterio di economicità che deve sempre essere perseguito da un’Amministrazione e che infatti è stato tenuto in considerazione anche per quanto riguarda il bando del Verde Pubblico, di cui tanto si è parlato in questi ultimi mesi. È abbastanza evidente che la forza lavoro in organico al Comune, il cui compito è quello di predisporre i bandi e poi anche vigliare su di essi una volta assegnati, debba essere maggiore qualora gli appalti siano due piuttosto che uno”.

“In merito al canile Tana di Bau, è inoltre opportuno specificare che il canone di locazione viene pagato dal Comune, così come d’altronde le utenze relative all’energia elettrica, all’acqua, alla telefonia e alla manutenzione straordinaria, quindi con spese extra rispetto a quanto elargito all’associazione, che significa un costo unitario decisamente maggiore rispetto a quanto dichiarato in questi giorni dai gestori della struttura. Si sottolinea inoltre che la capienza del canile Tana di Bau risulta decisamente limitata rispetto alla reale esigenza del territorio e proprio per questo negli anni si è reso necessario fare ricorso a una seconda struttura per il ricovero degli animali. Inoltre, è emerso di recente che per la struttura, il cui affitto viene pagato dall’Ente dall’ormai lontano 1990, non è stato prodotto il certificato di agibilità, documento che nonostante i solleciti dell’Amministrazione ad oggi non è stato ancora consegnato, e presenta problemi di carattere ambientale – conclude la nota, soffermandosi in particolar modo sulla situazione del canile rifugio ‘Tana di Bau’, che negli ultimi giorni ha creato un po’ di fermento sul noto social network – concludendo, non c’è nessuna preclusione, non c’è nessuna emergenza, non c’è nessuna volontà di disimpegno in merito al servizio e infatti le risorse ad esso destinate sono le stesse degli scorsi anni. C’è invece la necessità di unificarlo, di averlo per intero sul territorio quartese, ma soprattutto di garantire agli animali, e agli operatori che dovranno lavorare accanto a loro, una struttura adeguata e rispettosa delle normative. Il Canile Rifugio Tana di Bau è da sempre un punto di riferimento nell’ambito della Città Metropolitana e non solo, visti i successi raggiunti nella lotta al randagismo, grazie alle numerose adozioni e alle campagne per la microchippatura organizzate con il patrocinio e la collaborazione del Comune. Pertanto l’obiettivo dell’Amministrazione resta quello di individuare un canile di proprietà comunale, e quindi ubicato all’interno del nostro territorio, che possa in futuro accogliere tutti i cani abbandonati a Quartu”.