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Dinamico, vivace, sicuro, calibrato, nel gesto, nella conduzione, nella sua idea musicale. Sesto Quatrini al debutto sul podio cagliaritano conquista consensi e applausi. Dopo una grande bacchetta come quella di Donato Renzetti, che ha aperto la Stagione concertistica, il Teatro Lirico di Cagliari dà spazio per il secondo appuntamento ai giovani talenti. Romano, classe 1984, Quatrini si è cimentato, alla guida dell’orchestra del Lirico, in un programma costruito su pagine rare, ricercate e raffinate: la Lustspielouvertüre di Ferruccio Busoni, la Terza Sinfonia di Jean Sibelius e la attesissima Prima Sinfonia di Mendelssohn.

“Un giovane italiano emergente a livello internazionale che ha proposto al pubblico assieme all’Orchestra da lui diretta, brani di altissimo valore artistico”, ha messo in evidenza il sovrintendente Claudio Orazi. Brano d’apertura brillante, “di rara concisione e gioiosa espressività” (Luca Chierici- Guida all’ascolto). Poi Sibelius con una pagina sinfonica poco nota, un piccolo capolavoro, ricco di temi di folclore, colori, spunti di interesse.

“Un brano molto difficile da suonare e complesso per un direttore. Con i professori d’orchestra del Lirico si è creato un grande affiatamento. Sono molto soddisfatto – ha detto Sesto Quatrini – e sembra che anche il pubblico abbia apprezzato nonostante si tratti di un linguaggio inconsueto e di un autore poco eseguito nei teatri d’opera”. La serata si è chiusa con una perla, la Prima Sinfonia composta da un giovanissimo Mendelssohn quindicenne. “Una bomboniera, una sinfonia di grandissima difficoltà e grande virtuosismo sopratutto per la sezione d’archi – ha aggiunto Quatrini che ha fatto un plauso al Teatro Lirico di Cagliari per la scelta di un programma coraggioso, raro e interessante.