Il Ministero dell’Istruzione ha comunicato nei giorni scorsi le materie d’esame alla seconda prova di maturità del 2019. La modalità scelta è del tutto inedita e prevede la cosiddetta “doppia materia”: non sarà più estratta a sorte una delle discipline di indirizzo, ma figureranno insieme in una prova mai sperimentata.

Al liceo scientifico l’esame verterà quindi su matematica-fisica, al classico su latino-greco e così via. Una novità che ha suscitato le giuste e immediate critiche di studenti e professori per il suo carattere dequalificante e per le modalità con cui è stata introdotta.

«Il nuovo esame di stato danneggia la scuola e chi la vive ogni giorno» dichiara Alessandro Fiorucci, resp. scuola del FGC.

«I maturandi del 2019 vengono utilizzati come cavie da laboratorio, per sperimentare una modalità d’esame con pochi mesi di preavviso. La nuova tipologia di seconda prova spingerà gli insegnanti a modificare i programmi in fretta per fornire una preparazione adeguata in vista dell’esame. Una corsa contro il tempo a tutto discapito dei contenuti, perché fin dalle simulazioni fornite agli studenti questa modalità dimostra un carattere schematico e semplicistico, che privilegia l’apprendimento nozionistico alla comprensione critica. Non stupisce che dall’anno prossimo i test INVALSI saranno requisito per accedere all’esame, che le “tesine” dei maturandi oggi siano sostituite da temi a scatola chiusa e la terza prova sia stata eliminata. Insomma, un passo avanti per adeguarsi agli standard europei – come ha chiarito il MIUR – e un grande passo indietro per una formazione completa dei giovani»

«Il governo vuole trascinare la scuola nel baratro, a suon di tagli sui fondi e sulla didattica» conclude Fiorucci «Non possiamo accettare questa svendita della nostra educazione, che prosegue da decenni.Abbiamo il dovere di alzare la voce contro chi colpisce l’istruzione con manovre folli, perché subire a testa bassa non cambierà le cose»